Di Redazione
Con il congelamento dei campionati si pensa al futuro anche se sul fronte volley mercato c’è ancora un grande punto di domanda. Quello che è certo che molti big e molti atleti hanno già fatto le valigie dall’Italia per approdare nella prossima stagione in un altro campionato. Luciano De Cecco, palleggiatore che per sei stagioni ha vestito la maglia della Sir Safety Conad Perugia, ha dato l’addio alla società con un post sui suoi canali social (direzione Civitanova). Al suo posto, arriverà con molta probabilità l’esperto alzatore Dragan Travica, che nelle ultime tre annate lo ha visto protagonista con la Kioene Padova. A confermarlo, è lo stesso palleggiatore intervistato da “Il Mattino di Padova”.
Dragan, conferma che gli umbri fanno sul serio? «Le voci sono vere, ma il mercato in questa fase è sospeso. Io, per una questione di rispetto verso questa maglia, avrei voluto terminare la stagione, centrare i playoff e poi pensare al prossimo campionato. A Padova, però, non si ha ancora un quadro di come sarà il futuro e non ho ricevuto proposte. Perugia invece si è fatta avanti e, come sapete, è una società che mi potrebbe consentire di raggiungere obiettivi importanti. Ho sempre pensato che se mai avessi lasciato Padova sarebbe stato solo per una realtà così ambiziosa, in grado di competere peri trofei che ogni giocatore sogna di vincere».
Quanto ci vorrà perché il mercato si sblocchi? «Risolta la questione stipendi, i club avranno più chiaro il quadro delle risorse a disposizione e inizieranno a muoversi».
A proposito: lei sta svolgendo un ruolo da “sindacalista”, rappresentando gli atleti nella trattativa collettiva. «Una trattativa difficile. Noi giocatori per primi ci siamo voluti togliere una parte degli stipendi e siamo ben consapevoli della situazione che stiamo attraversando, ma avevamo completato il 90% dell’attività e non aveva proprio senso sentirci proporre di ricevere il 60% di quanto pattuito a inizio stagione, come hanno proposto alcune società. C’è stato un passo avanti da parte dei club, ma secondo me doveva essere fatto prima».