Di Redazione
In un anno ha vinto tutto con la Lube: scudetto, Champions League e Mondiale per club.
Fabio Balaso, il ventiquattrenne di Trebaseleghe cresciuto nella fila della Pallavolo Padova dove ha esordito da titolare a soli sedici anni, è stato intervistato da Il Gazzettino Padova al quale esprime la propria approvazione di sospendere i campionati e guarda al futuro.
Dove sta vivendo in questi giorni particolari? «Sono rimasto a Civitanova, anche dopo lo stop ai campionati. Ho preferito non muovermi, visto che la società mi ha lasciato l’appartamento a disposizione. Credo di tornare a Padova dopo il 4 maggio. Però sono tranquillo, perché i miei genitori stanno bene e vedo che anche in Veneto la situazione sta decisamente migliorando. Abito vicino al mare e la tentazione di fare una bella corsetta l’ho avuta molte volte, ma ho osservato rigorosamente le regole».
È però in buona compagnia. «Sì, sono con Sara, la mia fidanzata, e il mio cane Buddy, da sette mesi il nostro nuovo coinquilino. Ci facciamo tutti molta compagnia. Sono anche fortunato perché ho un po’ di giardino a disposizione e questo rende le cose un po’ più semplici».
Come ci si allena in casa? «Faccio tre volte alla settimana pesi. Alla Lube siamo stati in palestra fin a quando è stato possibile. Con la certezza della chiusura dei campionati, ci siamo ovviamente fermati. Abbiamo fatto un ultimo ritrovo al palasport, con le necessarie precauzioni, e ci siamo salutati. Con un po’ di tristezza, perchè quando sei abituato a vivere in palestra e vederti due volte al giorno è difficile azzerare tutto da un momento all’altro».
Il blocco dei campionati ha suscitato parecchie polemiche tra Lega e Federazione. Lei cosa pensa? «Ritengo che sia stata presa la decisione giusta. L’ultima partita che abbiamo giocato era a porte chiuse ed è stato davvero surreale. Noi giochiamo soprattutto per il pubblico e farlo a spalti vuoti aveva davvero poco senso».
E la Nazionale? «Anche lì tutta l’attività è stata sospesa. Si dice che forse a giugno o a luglio si potrebbero organizzare degli stage per i più giovani, ma credo sia ancora presto per capire se questa cosa sarà possibile».
Come giudica la trattativa per ridurre gli ingaggi della stagione? «Una riduzione è giusto che ci sia, ma il 30 per cento ipotizzato all’inizio è secondo me troppo. Molte squadre erano a poche giornate dal fine della stagione e una decurtazione di questo tipo penalizza eccessivamente».
Come si immagina il prossimo campionato? «Sarà un anno di transizione. Quasi tutte le società hanno grossi problemi economici e quindi questo condizionerà le scelte tecniche e di mercato. Ci dovremo rassegnare alla partenza di molti campioni e, quindi, sarà un campionato diverso. D’altronde molti sponsor faticheranno a onorare i loro contratti e molti potrebbero addirittura ritirarsi. Sarà un campionato particolare ma non per questo, meno interessante. Magari cambieranno certi valori».
Ci sarà però la possibilità di lanciare molti giovani. «E questa sarà una gran bella cosa. C’è un gran bisogno di valorizzare i nostri talenti e questa sarà certamente l’occasione buona».