Di Redazione
Doveva essere un finale di stagione indimenticabile per Simone Bendandi: dai possibili playoff con l’Olimpia Teodora Ravenna alla preparazione per il grande sogno delle Olimpiadi 2020, come assistente di Davide Mazzanti nella nazionale femminile. L’emergenza coronavirus ha cancellato tutto, ma il tecnico ravennate, intervistato dal Corriere di Romagna, pensa positivo: “Non la vedo come una doppia beffa. Appena si è chiusa la stagione, mi sono messo il cuore in pace. Non si poteva fare niente, e poi non è che i Giochi non ci siano solo per me, ma per tutti”.
“Per quanto riguarda la Conad – aggiunge Bendandi – è inutile avere dei rimpianti, bisogna cercare di far tesoro dell’esperienza di quest’anno in vista del prossimo torneo. È un peccato soprattutto non aver salutato di persona le ragazze. Sono molto felice però per quello che è stato fatto nel corso della stagione e per aver guidato un gruppo eccezionale. Non vedo l’ora di ricominciare“.
Il bilancio del debutto da primo allenatore, per il coach romagnolo, è assolutamente positivo: “Ho vissuto un’esperienza perfetta. Devo ringraziare il presidente Delorenzi, il dg Bottaro, il dt Fresa per l’opportunità di lavorare in un simile ambiente. Lo staff tecnico, formato da persone di grande spessore professionale, mi è stato di enorme supporto. In più si è creata una situazione armoniosa, in cui tutti eravamo in sintonia, che ha fatto sì che il nostro lavoro sia diventato di alto livello“.
E ora si guarda al futuro: “Puntiamo a continuare a percorrere la strada intrapresa in questa stagione. Come per tutti, il nostro budget sarà stravolto, con una brusca diminuzione delle risorse che potrà toccare anche il 40 per cento. L’importante sarà non abbassare il livello dello staff, tecnico e medico, che ci sta facendo apprezzare in tutta Italia anche dalle società più grandi“.