Foto Ufficio Stampa Cuneo Volley

Cuneo Volley e lo Sport Coaching

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Di Redazione

Il programma del settore giovanile di Cuneo Volley volto al costante miglioramento, da lunedì 11 maggio si arricchirà di un’importante collaborazione con il noto Esperto in Psicologia dello Sport e Trainer presso la Scuola Gestalt Coaching di Torino, Mario Silvetti.

Un’opportunità unica che proseguirà per tutta la prossima stagione sportiva 2020/21, durante la quale lo psicologo sportivo andrà a svolgere un percorso di crescita e maturazione sul piano relazionale e comunicativo degli allenatori del vivaio cuneese.

«Questo percorso formativo è volto a dotare dei migliori strumenti i tecnici del settore giovanile del Cuneo Volley, che sono chiamati a interagire con le risorse più preziose della nostra Società, ovvero “ i nostri giovani atleti” – commenta Daniele Vergnaghi Responsabile del settore giovanile di Cuneo Volley – Noi non ci fermiamo e approfittiamo di questo periodo per poter ripartire nel migliore dei modi con la prossima stagione fiduciosi di rientrare in palestra più motivati e più pronti. Ho avuto modo di conoscere il Prof. Silvetti ad un corso organizzato dalla Fondazione CRC qualche anno fa e lo reputo uno dei professionisti più importanti del settore. Sono orgoglioso che abbia accettato la nostra richiesta di collaborazione e non vedo l’ora che inizino gli incontri con i nostri tecnici».

Non appena sarà possibile si passerà dalle sedute online a quelle in palestra: «Gli allenatori potranno sostenere la consapevolezza degli atleti rispetto ai propri punti di forza e a quelli ricavabili dall’Ambiente. Al tempo stesso potranno accompagnarli nell’esplorazione delle parti di sé più “oscure”, più vulnerabili, al fine di sostenerli in un personale processo di integrazione anche di queste affinché si dimostrino funzionali alla loro evoluzione umana e agonistica – spiega il Mental Coach Mario Silvetti – La maturazione e il successo dell’atleta nel tempo passano, infatti, anche attraverso la relazione interpersonale di questi con allenatori (e dirigenti) che abbiano deciso di formarsi, di acquisire conoscenze, competenze e capacità adeguate a sostenere lo sviluppo del potenziale, la crescita personale, la performance e il raggiungimento degli obiettivi degli atleti. E tutto questo si fa in gruppo, nel gruppo di formazione, perché possa poi essere utilizzato con efficacia e trasposto con gli atleti. Le relazioni con gli adulti sono molto importanti per la crescita dei giovani atleti, per tanto il lavoro di coaching avrà ampio raggio tra le varie interazioni: allenatore-giocatore, giocatore-giocatore, giocatore-società e giocatore-genitore».

(Fonte: comunicato stampa)

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