Kaziyski: “Spero di poter tornare a giocare presto, non so ancora dove”

DATA PUBBLICAZIONE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti
SHARE
Foto: Lega Volley Maschile
SHARE
TEMPO DI LETTURA
più di 5 minuti

Di Redazione

Trento non è un posto qualunque per Matey Kaziyski, il bulgaro ha infatti vestito la maglia di Trentino Volley dal 2007 al 2013 e ancora nella stagione 2014/2015 e nel 2016, vincendo quattro scudetti, tre edizioni della Coppa Italia, una Supercoppa italiana, tre edizioni della Champions League e quattro titoli mondiali per Club.

Il 35enne di Sofia è stato intervistato dal Trentino al quale ha parlato della pandemia, degli effetti del Coronavirus sulla pallavolo, delle sue prospettive per la prossima stagione e sul suo futuro.

Matey Kaziyski, dove ha trascorso il lockdown? Praticamente tutto qui a Trento. Quando sono partito dal Giappone per venire a giocare a Verona, l’epidemia si era già sviluppata ma non era diffusa come in Italia. Era più pericoloso venire qui, ma sono tornato per motivi di lavoro, senza nemmeno tanti problemi: mi hanno misurato la temperatura e basta. Sono stato una settimana, dieci giorni forse a Verona, ho giocato una partita a Latina e poi hanno bloccato tutto.

Se non ci fosse stata la pandemia Lei avrebbe giocato il finale di stagione a Verona. Poi sarebbe tornato in Giappone per la coppa in programma in estate. E quindi sarebbe tornato in Italia per approdare alla Calzedonia? Torna ancora a Verona? Adesso devo ancora decidere. Prima di tutto dobbiamo vedere se ci sarà la stagione: ora pare che vada tutto bene, quindi sono fiducioso, speriamo tutti che si possa giocare. Ho qualche proposta, tra l’Italia e l’Oriente, e devo scegliere. Parlarne e decidere in questo momento è molto difficile perché la situazione non è chiara. C’è anche qualche problema a livello d’ingaggi, diciamolo chiaramente. Ma è l’aspetto meno importante, il problema è che, qualsiasi accordo tu faccia, magari tra tre/quattro mesi non sarà valido perché non si sa se si può ricominciare.

Primo, la sicurezza di poter giocare? Ecco, tutti ne parlano come se fosse un dato di fatto. Io sono fiducioso, ma non posso esserne certo. Bisogna agire come se fosse tutto a posto e poi aspettare e vedere come va. Speriamo bene, le cose stanno migliorando.

A Trento pensa di vivere definitivamente alla fine delta sua carriera? Ho creato qui a Trento la mia casa e la mia famiglia, ho un legame troppo forte per avere qualche dubbio su questo. Se me lo avesse chiesto dieci anni fa le avrei risposto che sarei tornato in Bulgaria, adesso Trento è il posto dove amo tornare, anche se non si sa mai.

Crede che la crisi economica Legata al Coronavirus possa essere pericolosa per il volley italiano? Di sicuro ci saranno difficoltà, ma non credo che negli altri campionati sarà tanto differente. Vedo difficoltà, ma non sono un’esclusiva del campionato italiano.

CONDIVIDI SUI SOCIAL

Facebook

ULTIMI

ARTICOLI


Cuneo in Superlega con Battocchio: “Voglio una squadra che si lasci contagiare dall’entusiasmo”

Volley Mercato

Il Cuneo Volley conferma a capo della panchina biancoblù, il tecnico piemontese Matteo Battocchio, alla sua terza stagione cuneese. L’Head coach, dopo aver condotto la squadra alla storica promozione in Superlega lo scorso 24 aprile e alla vittoria della Supercoppa A2 il 17 maggio, è già al lavoro insieme al Direttore sportivo Brugiafreddo e alla presidenza nel costruire il roster che affronterà il campionato nella massima serie italiana. 

Il neopromosso Club biancoblù avrà come obiettivo principale il mantenimento della categoria, così da potersi rinforzare per le stagioni successive, con una crescita realistica e costante.

Le prime dichiarazioni di coach Battocchio sull’incarico e il significato personale di questo ruolo e responsabilità: "C’è tanta determinazione nel voler far bene in questa categoria e nel voler dar voce alle idee che mi caratterizzano e al modo di intendere la pallavolo, anche in questo campionato".

Cosa cambia dal punto di vista della programmazione rispetto alla scorsa estate?

"Nel nostro caso specifico cambia molto, perché andremo a giocare un campionato dove non potremo permetterci il lusso di lavorare per arrivare bene alla fine, ai play off,  ma bensì dovremo affrontare la stagione sulla falsa riga del “meglio tutti sporchi e subito”. Quest’anno entrano in gioco in maniera importante gli impegni che i giocatori hanno con le Nazionali nella fase di preparazione e quindi la data d’inizio della loro disponibilità per il lavoro con il gruppo".

C’è un punto focale che sarà fondamentale per affrontare al meglio la stagione?

"L’entusiasmo. Questa squadra deve essere contagiata dall'entusiasmo che si percepisce, dando quel qualcosa in più anche a chi ha già dimostrato quello che doveva dimostrare al mondo della pallavolo. Questo entusiasmo deve essere una spinta, un propulsore aggiuntivo a quel che sarà il nostro motore".

I primi nomi del roster delineano una certa presa di posizione sul mercato.

"I nomi devono essere parte di un progetto, affinché esso stesso possa diventare qualcosa di grande. C’è sicuramente un roster improntato alla battaglia e la grossa sfida sarà instaurare in tutti i giocatori della squadra, quello spirito di sacrificio e di volontà di difendere/toccare qualunque palla prima che cada a terra. Siamo consapevoli di partire con un deficit rispetto ai nostri competitors, però pensiamo di avere delle carte che potranno essere degli acceleratori importanti per recuperare questo gap".

Cosa ti aspetti dal prossimo campionato?

"Né più, né meno quello che ha detto il Presidente; grandissima determinazione, grandissimo onore e grandissimo rispetto, da parte dei nuovi arrivati, di quanto fatto da chi qua c’era già. Di conseguenza anche grandissima disponibilità di coloro che già c’erano nel trasmettere ai nuovi quanto hanno dato, quanto hanno sofferto e quanto hanno voluto arrivare qui, perché quello che è stato fatto non sia cosa di pochi, ma entri a far parte di tutti, anche di chi non l’ha vissuto in prima persona".

Hai qualcosa da chiedere ai tifosi e ai cuneesi?

"Le stesse cose che ho chiesto negli ultimi due anni, ovvero di starci vicini, di aiutarci, di essere un’arma in più per raggiungere degli obiettivi, cosa che hanno fatto egregiamente. Ovviamente mi auguro che possano continuare a farlo perché noi in campo faremo veder loro che come in questi anni saremo disposti a tutto pur di provare a vincere ogni singolo scambio; è da lì che si parte, dalla consapevolezza che puoi perdere uno scambio e ce n’è uno dopo, c’è un set dopo e c’è una partita dopo. Se si lotta sempre, mettendo tutto quello che si ha, il pubblico di Cuneo ha dimostrato di essere riconoscente a prescindere".

(conte: Cuneo Volley)