Coach Enrico Mazzola e la storia d’amore con la Millenium Volley che dura dalla stagione 2015/2016.
In quell’anno la squadra militava in B1, ora si trova nella massima serie e si è tolta anche parecchie soddisfazioni.
E ora l’esperto tecnico lodigiano allenerà la formazione bianconera per il sesto campionato consecutivo, terzo in A1.
Questa la sua intervista esclusiva a Bresciasport.net.
Questa è stata una stagione purtroppo compromessa. Avevate iniziato bene, poi c’è stato un piccolo calo, ma da gennaio la musica era cambiata.
“Non credo che la nostra stagione abbia avuto dei cali. Io ho impostato il lavoro della squadra per l’obiettivo prefissato e cioè quello della salvezza. Siamo partiti forti all’inizio approfittando del fatto che qualche squadra non fosse al 100%. I cali ovviamente sono automatici perché quando si inizia ad affrontare squadre di un certo calibro, non ci si può fare molto”.
È comunque una squadra che ha dimostrato di poter stare in questa categoria.
“Questo sicuramente. La squadra ha dimostrato che la categoria la valeva. Siamo arrivati a due vittorie dalla certezza matematica della salvezza. La squadra in tutte le partite è stata molto combattiva, pronta a recuperare punti anche con le più forti”.
Se dovesse fare un podio delle conquiste più belle a Brescia, come lo disegnerebbe?
“Io credo che una delle migliori sia stata quella in B1 in Coppa Italia, poi al secondo posto metto alcune partite belle di A2 al primo anno e infine la promozione. Aggiungerei anche qualche bella prestazione registrata durante il primo anno di A1”.
Di cosa è frutto la scalata dalla B1 all’A1?
“Sicuramente della programmazione della società. È una società che non fa mai il passo più lungo della gamba, ma allo stesso tempo fa di tutto per creare una rosa competitiva. La base è un’ottima programmazione e poi in questi anni le ragazze che hanno giocato da noi hanno sempre dimostrato un grande attaccamento. E’ stato il denominatore comune in tutte le categorie”.
Lei ha ancora un sogno da esaudire dal punto di vista sportivo?
“Direi che ce ne sono tanti. Io cerco sempre di vincere ogni partita. Ogni settimana c’è un sogno. Difficile che mi metta in testa di non poter fare qualcosa. E’ la vita di noi sportivi. Ci dobbiamo porre dei mini traguardi”.