Di Redazione
Entrata nello staff della Under 16 Corsini a dicembre, Anna Carlassara ha avuto solo un paio di mesi per lavorare con la sua squadra, prima che il lockdown fermasse gli allenamenti e ponesse fine ai campionati. Settimane comunque intense, proseguite anche con il lavoro a distanza che ha mantenuto i ragazzi il più possibile attivi e, soprattutto, li ha fatti sentire sempre parte di un gruppo.
“I ragazzi li ho sentiti da subito, abbiamo cercato di mantenere gli appuntamenti che avremmo avuto palestra via web, quindi due o tre volte a settimana, fino a questa settimana. A giugno implementiamo un lavoro con un lavoro da svolgere all’aperto, ora che si può, in parchi o aree verdi secondo le possibilità di ognuno. Con lo staff, poi, abbiamo avuto due appuntamenti settimanali fin da subito, coordinati dal direttore Bruno Bagnoli. Analizziamo e approfondiamo aspetti tecnico tattici, sono di fatto dei corsi di aggiornamento. Con i ragazzi, da subito ci siamo messi all’opera con allenamenti costituiti per metà da una parte fisica e metà tecnica, ognuno con la propria stanza e la propria palla. Adesso ci stiamo concentrando sull’analisi video, utilizziamo video della prima squadra e atleti di SuperLega, per enfatizzare il gesto, il movimento.
La cosa che mi ha colpita è stata la presenza dei ragazzi, sempre costante fin da subito. Non hanno mollato di un centimetro, anche se ovviamente non vedono l’ora di rivedersi. Ora raccomandiamo loro di uscire rispettando sempre le norme, perchè siano di esempio e portino con orgoglio il logo BluVolley.
Soprattutto durante il primo mese, ogni giorno davo qualche esercizio ai ragazzi, qualcosa per tenerli caldi. Delle challenge, giochi o test che prevedesse un vincitore. I ragazzi mi mandavano i loro video, facendo delle classifiche, e abbiamo fatto anche un test sullo staff, per conoscerci meglio. Spesso sono stati coinvolti anche i familiari in casa, ed è stato molto bello.
Il futuro? Noi aspettiamo il via per metterci a gruppi e riprendere le attività, rispettando le norme. Perchè vedersi e avere degli appuntamenti di persona è un’altra cosa. Oltre all’impatto della quarantena, che ci ha bloccati, mi è dispiaciuto perchè la squadra ha migliorato per mesi i risultati, fermarsi è stato un peccato. Sono certa che ripartiremo da dove abbiamo lasciato, tuttora i ragazzi si cercano per motivi anche extra pallavolo, sono affiatati, e sono cresciuti tecnicamente in modo esponenziale. Stavamo iniziando il girone di ritorno di Seconda Divisione, stavamo facendo un salto di qualità”.
(Fonte: comunicato stampa)