Di Redazione
Il quotidiano polacco Przeglad Sportowy ha pubblicato una bella intervista a Malwina Smarzek, realizzata da Edyta Kowalczyk, in cui la nuova giocatrice della Igor Gorgonzola Novara tocca aspetti anche molto personali del suo rapporto con la pallavolo. In particolare, l’opposta rivela di aver affrontato seri problemi psicologici e di aver anche pensato al ritiro: “È cominciato tutto un anno fa, durante un collegiale di preparazione alla VNL. Sentivo il fiato corto, un senso di costrizione alla gola, bruciore al petto, intorpidimento degli arti. Avevo semplicemente paura di tutto. Mi hanno fatto una serie di esami, tutti negativi, prima di rendersi conto che erano sintomi psicosomatici“.
“L’allenatore Jacek Nawrocki ha capito subito cosa stava succedendo – continua Smarzek – e alla fine sono andata in cura da un ottimo psicologo. Ho assunto anche dei farmaci, ma abbastanza leggeri da poter continuare a giocare. Fortunatamente ora la situazione è più tranquilla, ho interrotto il trattamento e mi sento molto meglio“. Ciò nonostante, dopo la sconfitta nella semifinale del torneo di qualificazione olimpica ad Apeldoorn, l’opposta è stata sul punto di abbandonare la pallavolo: “Mi sentivo tutta la colpa sulle spalle, anche se né lo staff né la squadra mi davano quella sensazione. Fortunatamente gli allenatori mi hanno aiutato a mantenere la calma. Marco Fenoglio, in particolare, mi ha lasciato la massima libertà in allenamento e mi ha dato tempo per rientrare“.
Adesso Malwina, libera dall’attività della nazionale, avrà qualche settimana per dedicarsi al suo hobby preferito: scalare le montagne. “Due settimane fa – racconta – sono arrivato alla vetta più alta della mia vita, il Pizzo di Redorta, sopra i 3000 metri. Durante le vacanze estive i miei genitori ci faranno visita e andremo sulle Dolomiti: mio padre è appassionato di montagna quanto me, quindi non vedo l’ora. Ma ho un altro piano ambizioso: scalare il Monte Bianco! Ci vorrà un po’ di tempo per prepararsi, andremo in un gruppo organizzato con una guida, ma penso di poter essere il primo giocatore di pallavolo a salire sulla cima più alta d’Europa: è divertente scrivere la storia, no?“.
(fonte: Przeglad Sportowy)