Di Alessandro Garotta
“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” cantava Venditti. E forse, chissà, Anna Nicoletti ascolterà le note di ‘Amici mai’, durante il viaggio che la riporterà alla Banca Valsabbina Millenium Brescia. In questo caso, poi, il giro non è stato nemmeno tanto lungo: dopo appena un anno, l’opposta classe 1996 sarà di nuovo leonessa e tornerà a ruggire al PalaGeorge.
Quali sono le sensazioni sul suo ritorno a Brescia? Cosa l’ha convinta ad accettare questa proposta?
“Sicuramente sensazioni positive, sono molto contenta che la Millenium abbia voluto puntare di nuovo su di me. Ho accettato con grande entusiasmo questa proposta, sia perché mi sono trovata molto bene nella mia precedente esperienza a Brescia, sia perché mi è piaciuto il progetto che mi hanno prospettato. Stiamo parlando di una società che ha sempre dimostrato di essere seria, organizzata e che sta consolidando anno dopo anno la sua presenza in Serie A1”.
Cosa possiamo aspettarci da Anna Nicoletti nella nuova stagione? Ha fissato qualche traguardo?
“Innanzitutto, vorrei diventare un punto di riferimento per le compagne, migliorare la continuità di rendimento e dimostrare tutti i miei progressi rispetto a due anni fa. Per diventare una giocatrice forte a tutti gli effetti dovrò anche sistemare alcuni dettagli nei vari fondamentali, soprattutto in attacco e a muro. Ovviamente poi ci sono anche i traguardi della squadra, con cui punto a fare il meglio possibile ed ottenere una buona posizione in classifica”.
Che squadra sarà la nuova Millenium?
“Una squadra giovane, con una forte impronta italiana e tanta voglia di fare bene. Proveremo a raccogliere risultati importanti e mettere in difficoltà tutte le avversarie, ma per farlo dovremo dare sempre il massimo e soprattutto lavorare con costanza e determinazione. Sarà importante anche creare un bel gruppo perché, quando ci si trova bene con le proprie compagne, è tutto più facile”.
Facciamo un passo indietro. Come si è trovata a Filottrano e come giudica la stagione della Lardini fino allo stop?
“È stata un’esperienza positiva, in una società che mi ha fatto sentire parte di una famiglia e ha sempre cercato di metterci nelle migliori condizioni per fare del nostro meglio. Sono soddisfatta della stagione, anche se non è stato bello terminarla in anticipo. All’inizio non siamo partite benissimo e il fatto di aver incontrato subito squadre di vertice non ci ha aiutato ad ingranare; poi, però, si è iniziata a vedere la nostra pallavolo e i risultati si sono visti”.
Si era creata un’ottima sintonia nello spogliatoio. Che rapporto c’era tra voi e con quali compagne ha legato di più?
“A Filottrano ho trovato ragazze determinate e grandi lavoratrici. Si era creato un bel gruppo, sicuramente un fattore importante nel nostro percorso. In particolare, la compagna con cui ho legato di più è stata Giulia Angelina: sono contenta di ritrovarla a Brescia. Mi sono trovata molto bene anche con Gaia Moretto, Veronica Bisconti e Athina Papafotiou”.
Appena prima del lockdown ha raggiunto l’importante traguardo della laurea: com’è stata la sua esperienza da giocatrice-studentessa?
“Mi sono laureata in Scienze Motorie all’Università Telematica San Raffaele: seguivo le lezioni online, poi andavo a dare gli esami in sede. È davvero un bel traguardo. Credo che conciliare pallavolo e studio sia stato molto importante per il mio futuro. E non è nemmeno così tanto faticoso se ci si organizza bene”.
Guardando al futuro, sogna una chiamata per le Olimpiadi?
“Certamente. Penso che le Olimpiadi siano l’ambizione di qualsiasi giocatrice, dalle ragazzine che si appassionano alla pallavolo guardando le partite in tv a noi ‘più grandi’ che cerchiamo di guadagnarci un posto in nazionale. Andare a Tokyo sarebbe qualcosa di stupendo: ora penso alla stagione con la Millenium, e chissà che possa aiutarmi a coronare il mio sogno”.
