Di Redazione
Il Tribunale Federale della Fipav ha pubblicato ieri la sentenza di radiazione nei confronti dell’allenatore di pallavolo che circa un anno fa, a ottobre 2019, era stato accusato di violenza sessuale nei confronti di alcune bambine tra i 10 e 12 anni ospiti di un camp estivo a Marina di Massa. Il procedimento giudiziario nei confronti dell’uomo di 47 anni, che era immediatamente stato sospeso dall’incarico ricoperto nello staff della sua squadra, è attualmente in corso: a febbraio 2020 si è svolto l’incidente probatorio in cui le vittime hanno ricostruito i fatti, confermando tutte le accuse, e a luglio il Gip di Massa ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’indagato.
Nella sentenza di radiazione è precisato che “le gravi accuse mosse dalle minori, il coinvolgimento dei media e l’apertura di un procedimento penale dinanzi al Tribunale di Massa sono tutti elementi idonei e sufficienti a concretare la violazione delle norme di cui al capo di incolpazione“: nel processo sportivo infatti, a differenza di quello ordinario, “il convincimento del Giudice in ordine alla responsabilità disciplinare dell’incolpato (…) non sempre deve presupporre la sussistenza di una prova ‘oltre ogni ragionevole dubbio’. Ne consegue che (…) il Tribunale non ha l’onere di acquisire prova certa e rigorosa in ordine ad ogni singolo episodio ascritto al medesimo, quanto invece quello di accertare che la condotta di questo sia stata idonea a ingenerare quel grave disdoro nei confronti della Federazione espressamente richiamato nel capo di incolpazione“.
“Non è difficile capire quali e quante conseguenze negative possano scaturire dalla divulgazione di notizie quali quelle diffuse in ordine ai fatti oggetto del presente procedimento” conclude il Tribunale Federale, che ha deciso di applicare la sanzione massima richiesta dalla Procura Federale, considerata la particolare gravità dei fatti e in assenza di circostanze attenuanti.
(fonte: Federvolley.it)