Tik Tok Break #8: dalla Florida con passione

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Di Stefano Benzi

Ottavo appuntamento con Tik Tok e con il mondo della pallavolo che spopola sui social. Anche questa settimana moltissimi nuovi video caricati e tante curiosità. Se avete video da divulgare non dimenticate mai di inserire i nostri tag #volleynews e #diamovoceallapallavolo: ci farà piacere segnalarvi tra le nostre proposte… Anche se questa settimana ci concentriamo su tre video provenienti dalla Florida, da tre ragazze – le flgirlz – che hanno generato un grande successo tra gli appassionati del volley.

UNO – Ve lo buco quel pallone… – #madatvolley @flgirlz

Ci piace molto andare a curiosare tra i video che arrivano dai campionati scolastici americani che, per la verità, sono i più numerosi e i più belli. E lo diciamo anche per spingere la comunità del volley italiano dei giovanissimi a essere un po’ più intraprendente. Questo video è stato postato da tre giocatrici del campionato High School della Florida. Si chiamano Jade, Sara e Adriana. Sono amiche per la pelle. Amano la spiaggia, il surf, il volley: e una delle tre ha coinvolto le altre due nelle sue lezioni di yoga. Postano allenamenti, video in cucina, lezioni di ginnastica, allenamenti di cheerleaders. Sono uno splendido spaccato della vita di una teenager americana.

Sono davvero molto buffe. Si fanno chiamare crackheads e hanno anche un canale YouTube. Quando la loro squadra, le Titans della University High School di Orange City, ha sospeso le attività per via del coronavirus, le tre amiche si sono ritrovate in giardino per “palleggiare un po’”. E hanno documentato i loro allenamenti davanti alla staccionata con continuità. Tutti i giorni.

Può capitare anche che il pallone finisca dal vicino, come nel video che vi proponiamo: nel caso… si scavalca. Una “bravata” da un milione e mezzo di like.

DUE – A piedi nudi nel parco – #barefoot @flgirlz

Pochi giorni dopo, altro post e altro allenamento. Stavolta le “crackheads” scelgono il parco vicino a casa: la tenuta è sempre quella, molto disinvolta, già vista in giardino. Scalze, in pantaloncini con quella che gli americani chiamano sweat-shirt… una t-shirt comoda ma un po’ pesante sotto la quale si suda parecchio. La tecnica non serve a impressionare: ma le tre ragazze tra i commenti, migliaia, rivelano che ogni giorno palleggiano così per quasi tre ore. Sintetizzando il video girato da una GoPro in 38”.

TRE – Pare porti fortuna – #poop @flgirlz

Altro allenamento nel giardino di casa dove il cagnolino di famiglia, a quanto pare, ha libero accesso. Incuranti dei suoi bisognini Jade, Sara e Adriana si allenano rendendosi conto dopo un bel po’ che quella nell’erba non è terra smossa. Ma pare che porti fortuna. Lo stile può attendere e tanta allegria è contagiosa.

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“Grazie per ogni istante di bellezza che hai saputo regalare”: addio a Matteo Piazzetta

Oltre il Volley

La società del Belluno Volley, con tutta la comunità sportiva e non, e la stessa redazione di Volley News, si unisce al dolore della famiglia per la prematura scomparsa di Matteo Piazzetta, uno dei protagonisti della prima stagione dei biancoblù in Serie A3 e di due campionati di B.

Ecco il ricordo della società...

Un vero “rinoceronte”, che in campo sfoderava grinta. Ma fuori era tutta un’altra musica. Perché Matteo era luce. Era gentilezza. Era uno di quelli che salutano per primi. Che aiutano senza dirlo. Che sorridono anche quando avrebbero il motivo per non farlo.

Dall’alto dei suoi 2 metri, o quasi, attaccava con la mano sinistra, con i suoi proverbiali “tiri mancini”. E lo faceva con eleganza, ma anche con l’efficacia di chi sa che la pallavolo è fatta di equilibri sottili.

Al di fuori del palazzetto, invece, lo si poteva scorgere con una macchina fotografica in mano, mentre cercava l’inquadratura perfetta. O magari assorto davanti a un quadro: era innamorato dell’arte. Le immagini, diceva, parlano dove le parole si fermano.

Forse per questo, ora che Matteo è stato colpito da un male che non guarda in faccia nessuno, siamo senza parole. Perché di fronte a una scomparsa così prematura, a 36 anni ancora da compiere, anche la cronaca si ferma. E lascia spazio al ricordo. Il ricordo di un ragazzo solare, dallo sguardo limpido e dai modi gentili.

Chi lo ha conosciuto sa che era impossibile non volergli bene. Lo sapevano in spogliatoio, lo sapeva chi lo incrociava dopo una partita. Matteo non c’è più, però resta quella luce. Resta in chi lo ha allenato, in chi ci ha giocato assieme o lo ha incrociato da avversario, in chi ha condiviso con lui sogni ed emozioni. E, soprattutto, resta il suo modo di essere. Il suo modo di stare al mondo. Che non faceva rumore, ma lasciava il segno.

Ciao Matteo. E grazie. Per ogni muro. Per ogni “tiro mancino”. Per ogni sorriso. Per ogni istante di bellezza che hai saputo regalare: a noi. E alla pallavolo.