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“Lo sport vale una vita?”: Alessandra Marzari al convegno sugli abusi nello sport giovanile

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Di Redazione

C’era anche Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, tra i relatori del convegno “Lo sport vale una vita?“, importante incontro internazionale sul contrasto alla violenza sessuale e agli abusi sui minori nello sport. L’evento, organizzato in videoconferenza e trasmesso in diretta Facebok (qui è possibile rivederlo integralmente), si inserisce nel quadro del progetto ChangeTheGame lanciato dall’associazione Il Cavallo Rosa, che prevede tra le altre iniziative anche la realizzazione di un vademecum rivolto agli addetti ai lavori, ai collaboratori sportivi e a tutti i soggetti coinvolti nel mondo dello sport.

Svelare questo lato oscuro degli esseri umani – ha detto Marzari nel suo intervento – richiede coraggio, sia per pensare alla pedofilia sia per combatterla. Io ho una visione molto pratica del fenomeno: dobbiamo insegnare ai nostri bambini e alle nostre bambine a non essere indifferenti nei confronti di loro stessi e degli altri, a non aver paura di dirci quello che provano e soprattutto a dare senso ai comportamenti, facendo capire loro quando i comportamenti sono impropri e vanno raccontati. Ma in maniera altrettanto forte abbiamo il dovere di essere accoglienti, di essere in ascolto. Le società sportive, i dirigenti sportivi, ma in generale tutte le persone che si occupano di questo tema devono tenerlo presente“.

La presidente del Vero Volley ha poi presentato più da vicino il vademecum: “In queste 56 pagine c’è tanto di quello che si dovrebbe sapere su questo reato odioso. Si parla delle figure di riferimento, si parla degli aspetti legali, ci sono testimonianze, ed esempi virtuosi di società sportive; ma soprattutto si parla del futuro, c’è una parte importante sulle proposte di formazione e di comunicazione, sulle richieste di modifiche ai regolamenti. Il vademecum si rivolge a tutte le istituzioni, ai ministeri, alle Federazioni e agli enti di promozione, ma in particolare alle società sportive e ai loro dirigenti, perché è qui che dobbiamo lavorare per cominciare a scrivere la fine di questo problema. Naturalmente non basta un manipolo di persone brave e appassionate per vincere questa battaglia: c’è bisogno un po’ di tutti“.

(fonte: Facebook Il Cavallo Rosa)

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