Di Redazione
L’ultimo turno di campionato ha visto, tra A1 e A2, il rinvio del 40% dei match in programma; sei partite rimandate a causa di positività al Covid-19 nei gruppi squadra. Tra queste, anche lo scontro diretto in chiave salvezza tra Delta Despar Trentino e Bosca S. Bernardo Cuneo. A fare il quadro della situazione, allarmante se si considerano i dati, è il ds della squadra trentina Franco Tonetti nell’intervista a L’Adige.
Casi di positività che purtroppo stanno arrivando anche dal vostro mondo, quello della Seria A1, nonostante un protocollo molto ferreo.
«Alcune società hanno registrato alcuni casi di positività in squadra, noi fortunatamente ancora nessuno. Alle nostre atlete abbiamo chiesto grande attenzione. Ci siamo trovati tutti assieme e abbiamo affrontato questo argomento: le ragazze hanno dimostrato molta attenzione al tema e per quanto possibile abbiamo chiesto loro di limitare al massimo i contatti».
Con la Lega avete già affrontato l’argomento e trovato una sorta di piano B qualora le condizioni non permettessero più questo protocollo? L’ipotesi “bolla” è percorribile?
«L’idea della “bolla” non è ancora stata presa in considerazione ma le società e la Lega non hanno certo i soldi e i budget delle società Nba, quindi la vedo molto remota come opportunità. Lunedì ci sarà una call tra tutti i presidenti di Serie A e sicuramente si metteranno a tavolino alcune ipotesi e qualche piano alternativo per portare a termine la stagione».
Un altro problema sarà quello di trovare le date giuste per i recuperi.
«Sì, sarà un argomento da affrontare. Cuneo, ad esempio, avrà ben quattro sfide da recuperare; le società partecipanti alle Coppe Europee sono impegnate nei giorni infrasettimanali, pertanto, trovare date libere nei loro calendari sarà complicato. Tra l’altro per stilare le squadre partecipanti alla Coppa Italia bisogna ultimare il girone d’andata, quindi le partite andranno recuperate prima dell’inizio del girone di ritorno».
II nuovo DPCM, firmato nella giornata di ieri, ha decretato le «porte chiuse» in tutti gli eventi. Se ciò verrà confermato anche dalla Provincia sarà un danno economico non indifferente.
«La salute viene al primo posto, pertanto se il Comitato Tecnico Scientifico ha consigliato le porte chiuse lo avrà fatto sicuramente per il nostro bene. Chiaramente questa decisione sarà un danno per tutte le società, ci sarà un’assenza importante alla voce entrate. L’impatto economico negativo sarà sicuramente importante, per noi, ma ancor di più per realtà che riempivano palazzetti con oltre 4000 spettatori».
Quale futuro, quindi, per la pallavolo?
«Sono molto preoccupato, non vorrei che questa nuova interruzione faccia perdere ai giovani la voglia di praticare il volley e lo sport in generale».