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Luca Vettori attacca i giornalisti: “Non distinguono il vero dal falso”

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Di Redazione

È il giornalismo sportivo, in particolare quello di pallavolo, il nuovo bersaglio di Luca Vettori. Nel suo ultimo post su Facebook l’opposto della Leo Shoes Modena esprime una forte critica alla categoria: “Mi trovo sbalordito – scrive – nell’appurare che nessun giornalista pallavolistico abbia quanto meno tentato di avanzare, e mi pare dovrebbe risiedere in questo l’ambizione massima del suo lavoro, una critica di quanto sta accadendo, una riflessione pregnante di ciò che rappresenta questo momento per la pallavolo, o anche solo di ciò che potrebbe cambiare da qui ai prossimi mesi. In questo periodo delicato in cui ci si trova fragili e desiderosi di progetti spesso impossibili“.

Nel suo sfogo Vettori mette in discussione metodi e contenuti delle principali testate: “Il giornalista pallavolistico, mi pare – per la stragrande maggioranza, continua a bearsi dei suoi contenuti immediati, dell’emozione sollecitata dagli scoop, dalle ingiurie, dalla gogna pubblica. Il giornalismo pallavolistico non distingue il vero dal falso, il certo dal probabile, il bello dal meno bello, e non aiuta il suo pubblico a farlo. Fa piuttosto il contrario: mette in atto un concatenarsi di supposizioni, di titoloni che generano una sete, una fame di nuove, brillanti, patinate notizie. A vincere, come sempre, è chi la sa più lunga. Tanto che l’arte di distinguere si trasforma in arte di saper scegliere da che parte stare“.

Oggi invece – continua l’opposto – sento di aver bisogno di qualcuno che mi narri la pallavolo, qualcuno che avvii una narrazione rispetto a ciò che accade dentro al nostro sport. È dentro alla storia che si immagina il futuro. Un futuro incerto, non neghiamocelo. Un giornalista ambizioso è un giornalista che sa trasformare il suo linguaggio, che precorre i tempi dopo averli meditati in silenzio, è colui che fa ricerca e la consegna al lettore. Il giornalismo della pallavolo attuale – inserendosi magnificamente nell’andazzo circostante – ha contribuito a costruire ‘la grammatica dell’ascolto distratto’. Ciò che ci viene offerto ci basta, perché l’indifferenza ha creato il suo monopolio: ha estinto l’attenzione“.

Parole, quelle di Vettori, che senza dubbio colpiscono e spingono a un approfondimento sul presente e sul futuro della professione giornalistica. Ma anche accuse generalizzate e pesanti (ai limiti del diffamatorio, per una categoria che ha il rispetto della verità come primo obbligo inderogabile) nei confronti di una categoria che, proprio come i pallavolisti, svolge un lavoro troppo spesso non riconosciuto e sottostimato. La critica, come dice Luca, è sana e benefica, l’attacco indiscriminato no: l’invito alla riflessione è dunque reciproco.

(fonte: Facebook Luca Vettori)

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