Di Redazione
La palleggiatrice statunitense Carli Lloyd, che a inizio stagione ha lasciato la VBC Èpiù Casalmaggiore annunciando di essere incinta, ha pubblicato sul suo blog personale un post molto intimo ed emozionale in cui raccoglie le sue sensazioni dopo le prime 13 settimane di gravidanza. Un momento che Carli aspettava da sempre: “È da quando avevo 15 anni – racconta – che mi sento attratta dal pensiero di essere incinta e avere un bambino. Mi ricordo perfettamente di aver pensato e creduto che la maternità non sarebbe stata nient’altro che perfezione, beatitudine e gioia. Ma anche se è difficile confessarlo a me stessa, e ancora di più a chiunque altro, questa gravidanza ha totalmente sconvolto la mia vita, e apparentemente nel modo sbagliato“.
“Ogni giorno – racconta Lloyd – mi sveglio sperando di sentire quella gioia e quella beatitudine (…) ma ciò che sento veramente non è nulla di tutto questo. Invece provo sensazioni di incertezza, nausea per tutto il giorno, malessere, rifiuto dei cambiamenti che vedo avvenire nel mio corpo, tristezza per il fatto di non stare bene e rabbia verso me stessa per non riuscire a gestirmi, e confusione nel vedere che tutte le cose a cui ero abituata stanno pian piano sparendo. (…) So che c’è un cambiamento in corso, ma sto aspettando quel momento in cui mi sentirò bene, felice, in pace e al posto giusto. Quel momento, però, non è ancora arrivato. (…) Il malessere nel mio corpo si sta davvero facendo sentire anche sulla mente. Mi sento quasi pazza, mi sento disconnessa da me stessa, e tutto questo rischia di sopraffarmi“.
L’alzatrice americana riesce però a trovare una lettura positiva della sua condizione nella voce di una persona amica: “Mi ha detto: ‘E se questa fosse solo la tua preparazione? Presto avrai un bambino, e non sarai in grado di controllare questa nuova presenza nella tua vita. Non potrai costringere questo bambino a dormire, o a mangiare, o a fare le cose come vuoi tu. Quindi può darsi che tutto ciò che stai sperimentando adesso serva a mostrarti che non hai il controllo, ed è giusto che sia così. È così che andrà la tua vita d’ora in poi’. Be’, mentre la ascoltavo ho capito che c’era tanto di vero nelle sue parole. Aveva ragione. Sono solo alla tappa iniziale del resto della mia vita, una tappa con molto meno controllo di quello che avevo prima“.
“Oggi – prosegue Lloyd – ho realizzato che non devo avere una gravidanza perfetta. Non deve andare per forza tutto bene. Non sono una superwoman e non lo sarà mai. Va bene che mi senta triste e che pianga di più, va bene che passi le giornate alzandomi dal divano per fare pipì, va bene che non stia seguendo una dieta perfettamente bilanciata e piena di colori. Va tutto bene. La maternità è un miracolo… non c’è dubbio su questo. Ma non tutte le maternità portano arcobaleni, farfalle e felicità. Io sono una di quelle storie. Una di quelle persone che dicono che avere un altro bambino è assolutamente un ‘No way, Jose”. Non voglio avere ancora quest’esperienza, questa è la verità. Non posso immaginare di farlo ancora“.
Nella vicinanza del compagno, Carli ha trovato però un sostegno insostituibile: “Riley mi ha salvato. Ed è divertente perché pensavo che sarei stata pronta, felice e calma nel corso della gravidanza, che avrei programmato e pianificato tutto. E invece quella non sono io, è Riley. È lui quello calmo, fiducioso, positivo e pragmatico. È lui che ci ha mantenuto sani, connessi e nella giusta direzione. È davvero un angelo… (…) Riley riesce a vedere la perfezione in tutto questo. (…) Lentamente, ma con sicurezza, mi sta dimostrando che anch’io posso amare questa situazione. Non dobbiamo sapere tutto e avere tutto pronto per crescere questo bambino che abbiamo creato insieme. Possiamo farlo a modo nostro, con la nostra storia come percorso, e renderlo nostro è la cosa migliore che possiamo fare. Con l’amore come fondamento, faremo sempre del nostro meglio… faremo il meglio che possiamo“.
Il post completo (in inglese) è disponibile sul blog di Carli Lloyd.
(fonte: Show Up With Me)