Di Stefano Benzi
Di solito si parla sempre di giocatori che arrivano, di trasferimenti importanti, a volte clamorosi. A volte capita, con dispiacere di dovere dare l’addio a giocatori che decidono di lasciare il campo, magari in anticipo, a volte per via di problemi di carattere fisico o per qualche infortunio.
Raramente capita di parlare di giocatori che per una scelta di vita decidono di mettere da parte il volley, per tornare a una vita normale. Qualche settimana fa lo schiacciatore americano James Shaw, in forza alla Gas Sales Bluenergy Piacenza ha lasciato la Superlega per tornare a casa, a Woodside, nei boschi della California del Nord, non lontano da San Francisco. A muovere la sua decisione non l’offerta di un’altra squadra ma la nostalgia di casa. Il bisogno di normalità dopo un anno difficilissimo, condizionato da lockdown e pandemia.
Shaw, 26 anni, è un giocatore abituato a lottare per grandi traguardi. Ha vinto una World League giovanissimo con gli USA, è stato vice campione NCAA nel 2014 con Stanford, ha conquistato titolo e Supercoppa in Italia con Perugia, titolo e coppa nazionale anche in Polonia con lo Zaksa Kedzierzyn Kozle.
Il suo ultimo post prima di lasciare Piacenza toccò il cuore: “Non so cosa sarà del mio futuro nel volley, ma voglio vedere cosa posso riuscire a fare senza la durissima battaglia emotiva che devo combattere stando così lontano dai miei cari”. Qualcuno parlò di depressione. Forse esagerando. Sicuramente tanta nostalgia in un momento difficile per tutti. Per alcuni di più.
Da quando James Shaw ha lasciato Piacenza lo schiacciatore – a lungo indisponibile in Italia a causa di diversi problemi fisici – ha postato alcuni bei messaggi social. Sta meglio. Si gode la famiglia e sta anche giocando. Ma solo con gli amici.
Qualche giorno fa ha postato un delizioso invito su Instagram… “prima che ci chiudano i parchi, se qualcuno vuole fare una partitella a beach volley mi mandi un messaggio”. Il video è stato taggato nel parco regionale di Ragle, a due passi da casa sua.
