Di Paolo Cozzi
Giornata importante quella andata in porto nel weekend, con alcuni scontri cruciali per definire i valori attuali della Superlega. Vibo mostra un po’ di affaticamento e cede in casa di Piacenza, che invece si rilancia nella caccia al quarto posto. Civitanova fatica non poco a domare una Milano a trazione nippo-slovena, che però incappa nell’ennesima sconfitta da quando Patry si è infortunato e perde contatto dal gruppo delle migliori. Risultato tondo e in trasferta per Perugia e Verona, che si sbarazzano rispettivamente di Ravenna e Cisterna e si rilanciano nelle rispettive ambizioni.
Ma il match clou è sicuramente quello andato in scena alla BLM Group Arena di Trento, dove si sono sfidate le due squadre più in palla delle ultime settimane. E se Trento può gioire dell’ennesima vittoria, giunta forse con qualche apprensione di troppo (ma ci sta viste le scorie di stanchezza accumulate nel periodo), a uscirne a testa alta è Monza che, senza opposto titolare e reduce da settimane di inattività causa Covid-19, sfodera una prova di gruppo da applausi. La partita è tirata solo nel tie break, segno di due squadre non al pieno della condizione, ed è la battuta la grande protagonista con Trento spietata dai 9 metri. Ma veniamo alle pagelle delle due formazioni.
ITAS TRENTINO
Lucarelli voto 8. In questo momento è il trascinatore dei trentini, sempre lucido in attacco e preciso al servizio. Soffre un po’ in ricezione, ma vederlo giocare cosi dopo le difficoltà di ambientamento iniziali è un toccasana per tutti gli appassionati di volley.
Giannelli voto 8. Radio spogliatoio racconta di un Simone ancora alle prese con i sintomi post Covid-19, che faticherebbe a tenere alto il ritmo per tutto l’allenamento. Eppure in partita guida i suoi in maniera perfetta, alternando tutte le sue bocche da fuoco e togliendosi lo sfizio di siglare 4 punti in attacco.
Nimir voto 7. A referto mette ben 24 punti, che sono tanta roba, ma rispetto ai suoi elevatissimi standard sembra in giornata no per i tanti errori gratuiti e le 4 murate perse. Sempre infermabile invece dalla linea dei 9 metri, dove è un autentico dominatore.
Michieletto voto 5,5. Partita di lavoro oscuro per il giovane martello mancino, con tanta attenzione nei fondamentali di seconda linea e servizio. Davanti però fatica davvero troppo, considerando anche il fatto che spesso ha davanti il muro più debole (Orduna-Davyskiba).
Podrascanin voto 7,5. Imperioso come spesso gli accade il Potke, che sotto la guida di Lorenzetti è tornato a trovare quella continuità di rendimento a muro che forse era un po’ calata negli anni perugini. Buono anche in attacco e al servizio.
Lisinac voto 6. A differenza del compagno di reparto, a muro fatica a seguire le linee spinte di Orduna e a trovare il timing giusto sugli schiacciatori monzesi. Meglio in attacco e dalla linea dei 9 metri.
Rossini voto 7. In ricezione offre qualità e quantità, prendendo campo e assicurando rifornimenti puntuali e precisi al proprio palleggiatore. Bene anche nella gestione delle free ball e dei secondi tocchi.
VERO VOLLEY MONZA
Dzavoronok voto 7. Ormai leader della squadra, il giovane ceco fatica tantissimo in ricezione, ma è bravo a restare nel match e a trascinare i suoi compagni al meritato tie break. Ottimo anche a muro, specie quando lasciato solo e libero di scegliere una traiettoria.
Davyskiba voto 7. Parte lento, fatica a trovare il ritmo e viene anche sostituito. Poi pian piano carbura, trova i giusti angoli e chiude con un ottimo 52% in attacco. Non male per un ragazzo alla sua terza apparizione da titolare in Superlega.
Lanza voto 5,5. La pipe funziona anche bene, ma in prima linea fatica davvero tanto a trovare continuità di rendimento e soffre anche in ricezione dove subisce 3 ace diretti.
Beretta voto 5,5. Giornata difficile per il centralone monzese, che nelle ultime giornate è tornato protagonista al centro della rete. Peccato perché alla Vero Volley i suoi muri sarebbero serviti eccome!
Holt voto 5,5. Bene in attacco, ma a muro non riesce mai a trovare le giuste contromisure al gioco di Giannelli ed esce pian piano dal match.
Orduna voto 6. Con la ricezione che gli fa percorrere km è difficile rimanere concentrati e non perdere il bandolo della matassa. Forse si dimentica un po’ del gioco al centro in alcune fasi del match, ma è bravo ad alternare pipe e gioco spinto anche se ogni tanto in banda perde di precisione.
Federici voto 5. Soffre tremendamente in ricezione, dove chiude con un mesto 15% e ben 4 ace subiti. Meglio in difesa dove anche nel tie break trova spunti interessanti, ma per portare a casa lo scalpo di Trento serve qualcosa in più.