Di Stefano Benzi
Si aggrava ancora il caso riguardante le gemelle Lee Da-Yeong e Lee Jae-Yeong, giocatrici simbolo della nazionale della Corea del Sud e della squadra che fino a oggi ha dominato il campionato, l’Heungkuk Life Pink Spiders. Le accuse di bullismo scolastico alle due giocatrici, costrette a scusarsi pubblicamente, hanno provocato prima la sospensione a tempo indeterminato da parte del club e poi anche quella della Korean Volleyball Association: una tegola anche per il CT Stefano Lavarini in vista dell’avvicinamento alle Olimpiadi di Tokyo.
I fatti si riferiscono ad alcuni anni fa e sono diventati di dominio pubblico solo dopo la denuncia di un’ex compagna di classe, che avrebbe trovato conferma in diverse altre testimonianze. Un vero e proprio scandalo che ha travolto due tra le atlete più popolari dell’intero paese, chiamate a giustificarsi e a chiedere scusa attraverso i propri mezzi social dopo che la vicenda è diventata di interesse mediatico nazionale.
Le due giocatrici si erano inizialmente auto-sospese dal loro club, primo in classifica e con largo margine nella V-League femminile, “per recuperare il loro equilibrio emotivo”. Una scelta che si era resa necessaria dal notevole clamore che la vicenda aveva suscitato in tutto il paese. Ieri l’ultimo e più clamoroso sviluppo della vicenda, la sospensione a tempo indeterminato. Una tegola non da poco anche perché non è dato sapere se e quando la KVA, l’associazione sudcoreana di pallavolo, deciderà di dare un termine a un’eventuale squalifica che potrebbe essere di lunga durata.
Nel frattempo si è venuto a sapere qualcosa di più degli episodi attribuiti alle due gemelle: si parla di violenze fisiche, sotto la minaccia di un coltello. Ma anche di furti di denaro ed episodi di violenza privata. Alcune compagne di scuola nell’accademia che le due giocatrici hanno frequentato prima di diventare professioniste, sarebbero state costrette a rassettare il loro appartamento e a fare il bucato.
Lo scandalo si è allargato a macchia dolio con altre denunce che hanno coinvolto altri atleti, in particolare Song Myung-Geun e Sim Gyeong-Seop, accusati a loro volta di bullismo, molestie e violenze. Anche loro sono stati sospesi a tempo indeterminato dal loro club, l’OK Financial Group di Ansan.
Un episodio senza precedenti per la Corea del Sud, paese che da tempo si sta battendo per l’uguaglianza di genere e le pari opportunità ma anche contro il bullismo, una vera e propria piaga sociale soprattutto nelle scuole superiori e nelle accademie militari dove negli ultimi anni si sono verificati alcuni episodi drammatici.
A giugno 2020 la triatleta Choi Suk-Hyeon si è tolta la vita stremata da anni di abusi fisici e verbali da parte del suo staff tecnico, mentre il mese scorso l’ex allenatore nazionale di pattinaggio di velocità Cho Jae-Beom è stato arrestato e condannato a dieci anni e mezzo di reclusione per abusi sessuali su una sua atleta, la due volte medaglia d’oro olimpica Shim Suk-Gee. Mentre tre dirigenti della nazionale sudcoreana di curling, tra i quali l’allenatore della squadra femminile argento alle Olimpiadi di Pyeongchang, sono stati squalificati a vita per violenza e abusi sessuali.
A questo punto la partecipazione delle due gemelle, oro ai Giochi d’Asia del 2014, alle prossime Olimpiadi è molto improbabile. La Corea del Sud è stata sorteggiata con Giappone, Serbia, Brasile, Repubblica Dominicana e Kenya nella Pool A del torneo di Tokyo 2020. Il comunicato delle Pink Spiders riporta la decisione della sospensione delle due atlete scusandosi con fan e appassionati: “Siamo molto dispiaciuti e ci sentiamo profondamente responsabili di aver deluso tutti quelli che amano la pallavolo. La violenza nelle scuole è una piaga che non deve accadere e non può più essere tollerata per nessun motivo”.