Perugia annulla due match point e passa sul campo di Cuneo

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Di Redazione

La Bartoccini Fortinfissi Perugia conquista due punti importantissimi in chiave salvezza sul campo della Bosca San Bernardo Cuneo. Le “magliette nere” vincono in rimonta al tie break dopo aver annullato due match point nel quarto set, bissando così il successo al quinto set ottenuto la scorsa settimana sempre in Piemonte, a Chieri. Le perugine ora hanno tre punti di vantaggio sull’ultimo posto in classifica, occupata da Brescia. Grande protagonista del match Helena Havelkova con 20 punti personali.

Occasione sprecata invece per Cuneo, che nonostante le molte difficoltà di formazione era andata vicinissima a chiudere il match già sul 3-1. La formazione di Pistola porta ancora una volta 5 giocatrici in doppia cifra: 22 punti per Erblira Bici, 16 per un’ottima Gaia Giovannini, malgrado il problema fisico accusato nel corso del secondo parziale.

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La cronaca:
L’inizio del primo set è caratterizzato dal perfetto equilibrio fino al 10 pari, con nessuna delle due squadre capace di prendere il largo. Candi sigla il primo doppio vantaggio della partita e sul 12-10 Mazzanti ferma immediatamente il gioco. Le padrone di casa incrementano il divario fino al 14-11 con l’ace di Giovannini, poi la Bartoccini Fortinfissi si avvicina sul 18-17 con Carcaces e agguanta la parità a quota 18 con Di Iulio. Coach Pistola non gradisce e chiama il primo time out a disposizione.

Al rientro in campo Koolhaas mura Candi e dà il 18-19 a Perugia e nell’azione dopo firma il 18-20 costringendo la panchina piemontese a interrompere un’altra volta la partita. Cuneo torna a far punti con Giovannini, ma Havelkova non trema e si materializza il 19-22. Angeloni entra per Carcaces e commette infrazione permettendo alla Bosca San Bernardo di ricucire fino al 21-22: Mazzanti ferma il gioco per la seconda volta. Mlinar entra per la battuta e mette in difficoltà la ricezione delle padrone di casa, poi l’errore di Candi, il terzo consecutivo di Cuneo, consegna il set a Perugia: 22-25.

Il primo allungo della seconda frazione è di Cuneo che con Candi e Ungureanu si porta sul 7-3, obbligando la panchina umbra a rifugiarsi nel time out. Zakchaiou mura Ortolani, Havelkova commette invasione e le piemontesi scappano 11-5. Carcaces affossa in rete il pallone ed è di nuovo minuto di sospensione chiesto dalla panchina della Bartoccini Fortinfissi sul 13-6.

Cuneo è più determinata e il muro dice ancora no ad Ortolani per il 14-6. Perugia rosicchia qualcosa grazie al muro: coach Pistola non si fida e chiama time out sul 17-11. Le “magliette nere” abbozzano una reazione, ma le padrone di casa restano avanti 21-15 con un altro muro di Candi su Ortolani. Bici piega le mani delle umbre e l’azione successiva indovina il lungolinea giusto per il 24-17: Carcaces sbaglia e Cuneo chiude 25-17 al primo set point.

La Bosca San Bernardo parte meglio nel terzo set: sul 4-1 è già time out richiesto dalla panchina ospite. Carcaces si fa murare ed è 6-2 per Cuneo che diventa 8-3 con Ungureanu. Giovannini accusa un problema fisico e lascia il campo, al suo posto entra Stijepic. Tra le umbre Di Iulio esce per Agrifoglio, ma la musica non cambia: Bici mette a terra il 14-8, massimo vantaggio, con Mazzanti che ferma ancora il gioco.

Perugia continua a sbagliare, regalando il 18-9 alle piemontesi che mettono la freccia sul 22-10 con Bici e Ungureanu. Giovannini recupera dall’infortunio e torna in campo sul 22-11. Perugia risale fino al 23-15 e Pistola ferma il gioco per parlare con le proprie ragazze: la reazione delle “magliette nere” è tardiva e la Bosca San Bernardo alla fine chiude 25-20 con Zakchaiou.

Il primo allungo del quarto set è di Perugia che va sul 7-4 con Aelbrecht, Ortolani firma il 7-10 e la panchina di Cuneo ferma il gioco per la prima volta in questa frazione. Le padrone di casa raggiungono la parità a quota 13 con tanta pazienza, la Bartoccini Fortinfissi si innervosisce e sbaglia qualche attacco di troppo, obbligando Mazzanti a chiamare il minuto di sospensione sul 17-15. Il muro piemontese ferma Carcaces e la panchina umbra non può far altro che chiedere l’ultimo time out a disposizione sul 20-17.

Il video check assegna il 21-18 a Cuneo, Perugia recupera due punti con la schiacciatrice cubana e raggiunge il 22 pari con il pallonetto di Havelkova. Questa volta è Pistola a chiamare la sospensione del gioco. Al rientro in campo Ungureanu trova il 24-22, Havelkova e un errore della stessa rumena riportano il tabellone in parità a quota 24 cancellando i due match point. Cuneo sembra aver paura di vincere, le “magliette nere” non tremano e con la stessa Havelkova chiudono 24-26.

L’avvio del tie break sorride alla Bosca San Bernardo che scatta sul 5-2 con tanta Ungureanu e il muro: Mazzanti ferma il gioco per riorganizzare la propria squadra. Perugia rientra più determinata, ma Bici e Giovannini danno quattro punti di vantaggio alle piemontesi: 8-4 e cambio di campo. Koolhaas dimezza lo svantaggio e ora è Pistola a chiamare time out per togliere il ritmo alle umbre. Il muro della centrale olandese permette a Perugia di accorciare 8-7, poi Havelkova sigla il 9 pari dopo un mezzo miracolo del muro ospite.

Giovannini trova il 10-9 e il coach ospite decide che è il momento di fermare il gioco per la seconda volta. Alla ripresa delle ostilità Carcaces chiude lo scambio più bello della partita che vale il 10-10; due muri consecutivi danno il 10-12 a Perugia con la panchina ospite che si rifugia immediatamente nel time out. Giovannini e Ungureanu mettono la firma sul 12-12, Ortolani e un muro portano Perugia sul doppio match point: 12-14. Cuneo annulla il primo, ma non può far nulla contro l’opposto delle umbre che chiude 13-15.

Helena Havelkova:Sono due punti vitali per la salvezza, sono contenta per essere uscite dal buco in cui ci eravamo infilate nel secondo e terzo set: ci siamo sciolte e siamo riuscite a far vedere ottime cose alla fine. Cuneo è una squadra difficile da affrontare, difende molto bene, le centrali sono molto brave e hanno murato tantissimo. A noi non piacciono le cose facili, per fortuna siamo riuscite a vincere“.

Bosca S.Bernardo Cuneo-Bartoccini Fortinfissi Perugia 2-3 (22-25, 25-17, 25-20, 24-26, 13-15)
Bosca S.Bernardo Cuneo: Ungureanu 18, Zakchaiou 14, Bici 22, Giovannini 16, Candi 13, Signorile, Zannoni (L), Gay, Stijepic, Turco. Non entrate: Battistino, Fava. All. Pistola.
Bartoccini Fortinfissi Perugia: Havelkova 20, Aelbrecht 7, Ortolani 17, Carcaces 14, Koolhaas 11, Di Iulio 3, Cecchetto (L), Angeloni 4, Mlinar 1, Agrifoglio, Scarabottini. Non entrate: Casillo, Rumori (L). All. Mazzanti.
Arbitri: Usai, Sobrero.
Note: Durata set: 30′, 25′, 32′, 31′, 20′; Tot: 138′.

(fonte: Comunicato stampa)

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Gabriele Di Martino: la saggezza del lupo di mare, le virtù del giocatore

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Il percorso di vita e di sport che lo attornia è caratterizzato da una fortissima autoanalisi, da una nettissima consapevolezza di chi è arrivato ad essere a ventisette anni e di chi riuscirà ad essere nei prossimi anni. Gabriele Di Martino è una forza più del pensiero che della natura, e i suoi ultimi anni, ossia quelli trascorsi ad incarnare i valori del Vero Volley, lo raccontano in tutte le sue riflessioni, in tutto il suo io interiore ed esteriore. 

È stata una stagione difficile quella del centrale di Monza, nella quale alla fine della storia è emerso ciò che di Gabriele si è detto nelle prime righe, ossia un concentrato di energia e di responsabilità, fattore che lo ha portato a chiudere l’ultima gara, quella fondamentale ai fini della salvezza con l’85% in attacco (e il muro finale, punto della salvezza). Un numero che racconta non tanto il suo anno, ma la sua maturità agonistica, dove non contano solo il risultato ma anche il modo in cui lo stesso si ottiene.

“Quello al Vero Volley è stato un percorso lungo tre anni, caratterizzato dai rapporti umani che si sono fortificati soprattutto nel corso della scorsa stagione, a mio avviso la più bella, la più importante”.

Le auguro altre stagioni così. Anche se l’idea che resterà una stagione magica per tanto tempo e per tutti è doverosa esprimerla.

“Sì, concordo. Penso ad un amico come Galassi, compagno di ruolo con il quale spesse volte ci siamo confrontati su ciò che abbiamo vissuto assieme. Io analizzo molto il passato perché penso che sia utile anche in chiave futura. Penso all’intensità delle ultime settimane dello scorso anno, al palazzetto pienissimo in ogni ordine di posto o a come siamo riusciti ad arrivare fino alla finale scudetto”.

Il ricordo che l’ha più colpita?

“Una mamma che si avvicina con la figlia a fine partita e che quando doveva parlare è scoppiata a piangere dall’emozione. È un momento che mi ha toccato molto e ho provato anche a cercarle dopo la fine della partita per regalarle una maglia. Sono momenti in cui capisci la forza dello sport, ma anche quali emozioni ti genera una gara, nonostante tu non la stia vivendo dal campo, ma dagli spalti. È una responsabilità per noi esprimerci al meglio ed in quel modo, anche perché loro sono lì per noi”.

Non posso non chiederle che anno è stato quello appena trascorso.

“Difficile. Molti dello scorso anno non li ho più ritrovati in spogliatoio e, sebbene so che è fisiologico il cambio di squadra e gli arrivederci nel nostro mondo, mi è mancata molto quella condivisione che avevo con Galassi o Maar, ad esempio. Persone diverse, penso a Gianluca che arriva dalla montagna, lo dico sempre scherzando, mentre io arrivo dal mare, eppure c’è sempre stata una grande apertura tra di noi. È mancata la comunicazione, credo, e in tante occasioni avrei voluto essere più preso in considerazione per giocare, sono onesto”.

Cosa è rimasto del ragazzino dell’Appio Roma Volley?

“L’impegno. Ero molto giovane quando ho cominciato a giocare con loro e passai subito all’MRoma, dove trovai anche Zaytsev che giocava in prima squadra. Sono state delle belle palestre di vita, e per uno che ha sempre avuto anche altre cose, vedersi con 25 cm di altezza in più in un anno, ha cambiato le prospettive e ha aumentato la voglia di ambire a far diventare questo sport un lavoro. Anni fa ho scelto, dopo il Nautico, di fare Economia, ed ora studio Management dello Sport, perché mi piacerebbe occuparmi di pallavolo e di Europa”.

Cosa intende?

“Sono un europeista. Mi piacerebbe poter giocare il secondo tempo della mia carriera ad occuparmi di consulenza in ambito sportivo. Magari portare l’Europa in Italia e integrarla con maggior impatto sia nei club che nelle scuole. Al Vero Volley ho respirato subito una bellissima aria di innovazione e sotto questo aspetto, è stata ancora di più una spinta cercare di entrare più a fondo nel mondo dello sport”.

C’è tanta famiglia nelle sue parole.

“Mamma professoressa di informatica, papà consulente ora in pensione. La famiglia mi ha dato degli input e fatto capire che il volley lo devo vivere come un gioco. Una parte della mia vita resta il volley, il resto è altro. Ho trovato un ottimo equilibrio”.

Per quello ha vissuto bene anche il tema della nazionale.

“Resta un regalo. Ma resta anche qualcosa che è arrivata meritatamente. Credo che per me sia bello così. La mia esperienza è arrivata non per la seniority, ma per i risultati che sono arrivati dal campo e questo per me è motivo di orgoglio”.

Continuerebbe anche se non è stata la miglior stagione dal punto di vista dei risultati?

“Spero che valga anche ciò che portiamo a livello di contenuto e a ciò che possiamo dare a quella maglia azzurra. Ovviamente mi piacerebbe perché ritroverei anche compagni di ruolo che stimo parecchio, ovvero oltre Galassi anche Russo”.

Prossimo anno dove sarà Di Martino?

“Per ora mi troverà in barca a vela. Il resto è in via di definizione”.

Di Roberto Zucca