Di Alessandro Garotta
Una stagione stimolante e sorprendente, quella vissuta fino a questo momento dalla Delta Despar Trentino, ma allo stesso tempo tortuosa. Le fervide aspettative dopo un’inaspettata partenza sprint hanno dovuto battagliare con le difficoltà di essere una neopromossa e non solo, dato che le gialloblù sono state tormentate dal Covid. Tuttavia, la compagine allenata da Matteo Bertini non ha mai distolto lo sguardo dal sacro faro dell’identità, che ne ha accompagnato il percorso dalla scorsa annata ad oggi. E le recenti buone prestazioni non possono che fare ben sperare in vista del rush finale.
In un’intervista esclusiva ai microfoni di Volley NEWS, il capitano Silvia Fondriest ha raccontato il momento della squadra trentina e le proprie sensazioni alla vigilia dei quarti di Coppa Italia.
Silvia, la Delta Informatica Trentino sembra essersi lasciata alle spalle il momento difficile. La vittoria contro Casalmaggiore ha segnato un nuovo inizio?
“Non direi un nuovo inizio, quanto l’apice del processo di crescita iniziato nelle gare precedenti. In seguito alle positività al Covid-19, abbiamo avuto qualche difficoltà ma sapevamo di dover gettare il cuore oltre l’ostacolo per arrivare pronte alle ultime partite: siamo riuscite a farlo mettendo un mattoncino alla volta“.
Matteo Bertini non ha mai smesso di lanciare i giusti messaggi alla squadra. Quanto è stato importante per voi ritrovare in lui le certezze che le difficoltà cercavano di dissolvere?
“Noi siamo forti come collettivo e Matteo ne è parte integrante: è stato chiaro fin dall’inizio su quello che sarebbe stato il nostro percorso ‘post-Covid’ e sulle priorità che dovevamo avere. Questo è stato fondamentale per rialzarci dopo il momento difficile“.
Invece lei – da capitano – quali corde ha toccato per mantenere le sue compagne sempre sul pezzo?
“Ho semplicemente cercato di rimboccarmi le maniche e lavorare sodo. Non sono brava come motivatrice, quindi cerco solo di dare il buon esempio. In generale, abbiamo cercato di aiutarci a vicenda: chi stava meglio fisicamente e mentalmente cercava di trasmettere energie positive alle compagne“.
Come affronterete il finale di stagione dopo aver centrato la salvezza?
“Continueremo a coltivare il nostro sogno, provando a spingerci più in là possibile. Perché, alla fine, questo è sempre stato il nostro obiettivo“.
Come vede la vostra gara dei quarti di Coppa Italia contro Chieri, anche alla luce del recente incrocio in cui vi siete arrese solo al tie break?
“Chieri è una squadra molto forte, con un sistema di gioco che apprezzo molto. La nostra prestazione contro di loro è stata buona, anche se a causa della stanchezza nel finale non siamo riuscite a sfruttare alcune occasioni importanti per chiudere la partita: abbiamo avuto la dimostrazione che contro questo tipo di avversario è necessario dare sempre il massimo. Sono sicura che in Coppa Italia sarà un’altra bella battaglia e proveremo a fare uno step in avanti rispetto all’ultimo scontro diretto“.
Secondo lei, in Coppa Italia si confermeranno i valori visti in campionato?
“Non sono molto brava con i pronostici… Sicuramente Conegliano sta dimostrando di essere la regina in Italia e non solo“.
Com’è stato il passaggio da A2 ad A1? In cosa pensa di dover migliorare?
“Affrontare una stagione di Serie A1 da titolare, con molte compagne della scorsa stagione e lo stesso staff, mi ha spesso aiutato ad allentare la tensione. Quindi, fare questo passaggio in un ambiente familiare è stato un punto a favore. Penso di avere ancora tante cose da migliorare per rimanere a questo livello, specialmente a muro e in battuta“.
Otto anni con la maglia della Delta Informatica Trentino: cosa significa per lei essere una bandiera di questa società?
“Potremmo parlare di onori e oneri. Onori perché ormai la società mi ha praticamente adottata e ho la possibilità di rappresentare la mia terra (sono nata a Rovereto): chi fa sport ad alti livelli sa che non è sempre così, dato che tendenzialmente si gira molto. Oneri, invece, perché è sicuramente una bella responsabilità“.
Quali sono i suoi sogni ed obiettivi per il futuro?
“Il primo desiderio è quello di poter rientrare in campo dopo l’infortunio al polpaccio e giocare qualche altra partita in questa stagione. Per quanto riguarda gli obiettivi a medio termine mi piacerebbe godermi ancora una o due stagioni in A1, per poi buttarmi su altre cose. Ho sempre sognato di diventare un’insegnante e perciò cercherò di intraprendere questa strada, tanto che sono già iscritta al concorso per la scuola. Tuttavia, sono attratta anche da altro. Vedrò come sfruttare al meglio la mia laurea magistrale in Scienze Motorie. Per esempio, il campo della riabilitazione mi piace molto“.