Di Redazione
Tre ragazzi a spasso per la città in un’ordinaria e luminosa mattinata di febbraio che regala un inaspettato anticipo di primavera. Un particolare però a suggerire la chiave di lettura della scena: il loro abbigliamento è completato da una maglia giallorossa che indossano come fosse una seconda pelle. Non è una maglia qualunque. È la casacca ufficiale della squadra di pallavolo di Vibo Valentia.
I protagonisti li avete riconosciuti: sono Davide Saitta, Thibault Rossard e Aboubacar Drame Neto ed il tempo che stanno condividendo, apparentemente in totale spensieratezza, è quello che li separa da un appuntamento agonistico molto importante: i Quarti di Finale Play Off Scudetto di Superlega.
Indossano quella maglia con naturalezza ma anche con l’orgoglio e il senso di responsabilità di chi sa che si tratta di un simbolo sportivo e identitario ricco di significato e di storia. A partire dai colori: il giallo ed il rosso sono colori intensi e decisi che hanno accompagnato, mantenendo la propria vivacità, la significativa esperienza pallavolistica lunga 27 anni della società del presidente Pippo Callipo.tri.
Le immagini dei tre ‘alfieri giallorossi’ nel centro storico di Vibo Valentia – dall’antico quartiere della Cerasarella al Castello Federiciano passando per il Parco delle Rimembranze fino alla porta medievale di Conte D’Apice – raccontano proprio l’integrazione della squadra calabrese nel tessuto urbano cittadino. Il suggestivo video racchiude in sessanta secondi un presente prestigioso che attinge forza dal suo passato e prosegue, senza interruzioni, lungo la rotta già segnata verso un nuovo e avvincente futuro.
Correva l’anno 2013. Fu proprio allora che la Calabria intera dimostrò di avere a cuore le sorti della Tonno Callipo Volley: le reazioni arrivarono da ogni angolo della regione e anche da parte dei numerosi calabresi residenti fuori. Ecco quindi che il numero uno del Club vibonese, stimolato da tanto entusiasmo e solidarietà, decise di fare un regalo alla sua terra: presentare nuovamente la squadra ai nastri di partenza del torneo di A1 e ribattezzarla come “Tonno Callipo Calabria”.
Il 13 luglio di quell’anno il massimo dirigente giallorosso motivò la sua scelta con queste parole: “Ho voluto inserire il nome della nostra regione nella denominazione della squadra in quanto ritengo che essa – come dimostrano i numerosi messaggi pervenuti nel difficile periodo attraversato – sia divenuta, nel corso di ben 20 anni di storia, patrimonio sociale di una popolazione, i Calabresi, che sono alla ricerca di un riscatto pubblico, attraverso il quale dimostrare ad un’intera Nazione che possono competere ad alti livelli con dignità, professionalità ed onestà”.