Di Roberto Zucca
Il percorso internazionale di Andrea Abbiati e Tiziano Andreatta non sembra aver subito battute di arresto nonostante la pandemia in corso. I due beacher italiani che, più di tanti altri, negli ultimi anni hanno optato per un importante investimento su di sé e sulla possibilità di andare al di là dei confini nazionali sono reduci da una prima tappa a 4 stelle del World Tour, tenutasi a Doha qualche settimana fa. Abbiati riassume così l’esperienza:
“Ci siamo trovati davanti numerosi atleti che sono riusciti a fare un percorso di allenamenti all’aperto ben più importante del nostro. Noi siamo praticamente scesi in campo all’aperto per la prima volta a Doha, perché a causa della pandemia non siamo riusciti a spostarci dall’Italia e abbiamo trascorso l’inverno ad allenarci al Quanta Village in una struttura al chiuso. L’impatto con le temperature e la dimensione all’aperto sembra banale ma non lo è affatto“.
Nonostante questo il bilancio di Doha è in attivo?
“Assolutamente sì. Abbiamo disputato un quattro stelle in gara con alcune delle coppie più forti del circuito. Esserci era già un obiettivo. Non abbiamo centrato il main draw per un soffio e siamo stati sconfitti da una coppia, quella francese, che ha poi vinto contro Dalhausser-Lucena, quindi un sodalizio interessante e importante“.
A fine torneo lei ha scoperto di essere positivo al Covid.
“Abbiamo fatto tutti i tamponi del mondo, in partenza e in arrivo. Ho pensato all’inizio che fosse una insolazione, perché a Doha abbiamo giocato incontri ad una temperatura di 30 gradi, nonostante fossimo mentalmente preparati a giocare in quelle condizioni. Non ho capito che non era solo una questione di escursione termica, ma di sintomi simili a quelli influenzali. Fortunatamente sono stato seguito dal nostro medico Rodolfo Malberti e dal nostro mental coach Luca Zago a distanza, e ne sono uscito senza troppe conseguenze“.
Ora sta meglio?
“Sto benone. Adesso devo solo capire l’impatto con il campo, perché dopo settimane di stop e con i tornei da preparare sarà importante valutare quali saranno le conseguenze fisiche nell’immediato. So, da alcuni atleti che hanno avuto il Covid, che la sensazione di spossatezza dura qualche giorno, ma poi si riprende“.
Prossime tappe?
“Con il nostro coach Luca Larosa stiamo preparando i prossimi appuntamenti internazionali. Vaglieremo l’opportunità del 4 Stelle a Cancun, ma dipenderà un po’ dalle condizioni generali e dall’organizzazione che una trasferta del genere, in questo momento storico, può comportare. Siamo molto proiettati sull’internazionale quest’anno. Abbiamo voglia di vincere qualche altro stellato, come la scorsa estate“.
Difficile fare un World Tour in questo momento?
“Ci sono misure di sicurezza eccezionali, e questo invoglia. Ma il contesto che ruota attorno non è sempre facile per chi si sposta. La voglia di ritornare ad una qualche normalità, però, è tanta“.
In Italia quali sono i piani?
“Siamo anche noi in attesa di avere news. Non è stato deciso ancora nulla, almeno a quanto abbiamo appreso. Stiamo sicuramente costruendo qualcosa che ci permetta di prendere a parte a tutte le manifestazioni, locali e internazionali“.