Di Alessandro Garotta
La pallavolo è ormai dei “centennials“. Il tempo scorre e, più passa, più ci si accorge di quanto sia inevitabile puntare sui talenti nati dopo il 2000. Tra chi sgomita per farsi strada e chi, invece, il proprio percorso lo ha già cominciato, c’è una categoria di giocatrici che – compiuti questi step – sono ormai in predicato di iniziare un nuovo capitolo: consacrarsi a campionesse affermate. Potrebbe essere questo il prossimo scenario della carriera di Alexia Ioana Carutasu, un diamante pronto a rivelarsi in tutta la sua brillantezza.
L’opposta classe 2003 è già ben nota agli addetti ai lavori da qualche anno, tanto che il suo cartellino è di proprietà del VakifBank Istanbul, ma è in questa stagione che si è rivelata al grande pubblico. La giovane stella rumena si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni: dagli inizi in patria alla vittoria della Challenge Cup con il Sistem9 Yesilyurt Istanbul.
Ci racconti qualcosa di lei. Com’è nata la sua passione per la pallavolo?
“Ho iniziato a praticare questo sport quando avevo 8 anni, e allora era solo un divertimento. Ma giorno dopo giorno la mia passione è diventata sempre più grande. Ricordo ancora con piacere le prime partite e gli insegnamenti di mio nonno, il mio primo allenatore. Poi, crescendo, sono andata in un grande club rumeno, il CSM Bucarest, dove ho incontrato coach Nicola Negro: da lì è cambiato tutto“.
A chi si ispira?
“Tijana Boskovic è da sempre il mio punto di riferimento“.
Nel 2018, il trasferimento in Turchia. Come descriverebbe l’annata nelle giovanili del VakifBank Istanbul?
“Crescere in un club così importante è stata una grandissima opportunità e mi ha aiutato molto nel mio processo di crescita. Perciò, sarò eternamente grata a tutte le persone che ho incontrato al VakifBank: davvero tutte straordinarie“.
Infine, il salto nel mondo delle “grandi” con lo Yesilyurt.
“In questo club ho vissuto due stagioni indimenticabili, grazie ad allenatori preparati e compagne di squadra con cui si è creato un grande rapporto di amicizia“.
Ed è arrivato il trionfo in Challenge Cup, di cui è stata nominata MVP.
“Questa vittoria è stata il frutto della crescita e del lavoro di tutta la squadra, specialmente nel finale di stagione. Vincere una coppa è stato uno step importante per la mia carriera, un momento che non dimenticherò mai“.
È considerata un astro nascente della pallavolo: uno stimolo a fare sempre meglio?
“Certamente. Questa buona considerazione mi spinge a lavorare duramente e a dare qualcosa in più ogni volta che vado in campo“.
Qual è il suo punto di forza? E dove crede di poter migliorare?
“Penso che da opposto le mie migliori qualità si vedano in attacco; invece, la difesa è un fondamentale in cui devo migliore per diventare una giocatrice più completa“.
In molti si chiedono come mai ha intenzione di acquisire la cittadinanza turca. C’è qualche ragione particolare?
“Sì, so che è un tema molto dibattuto in questi ultimi mesi, anche se preferirei non parlarne. Voglio semplicemente concentrarmi sulla pallavolo giocata“.
Quali sono i suoi sogni per il futuro?
“Lavorare per diventare più forte e vincere il maggior numero di trofei con la mia squadra“.