Di Redazione
È tempo di un grandi ritorni in casa Modena Volley. In diretta Sky, ieri è stato “presentato” il forte palleggiatore Bruno Mossa De Rezende anche se l’ufficialità del suo approdo sotto la Ghirlandina era arrivata qualche ora prima. Il giocatore verdeoro, intervenuto su Skysport24 insieme alla Presidente Katia Pedrini e allo schiacciatore Earvin Ngapeth (anche per lui si tratta di un grande ritorno) ha espresso tutta la sua felicità di poter tornare a vestire la casacca gialloblù, squadra con cui Bruno ha un rapporto speciale.
«È come entrare in una macchina del tempo che mi riporta a dieci stagioni fa: all’epoca giocavo nel Cimed, stava andando tutto bene ma siamo usciti ai quarti di finale del campionato 2010/11. A Modena Mikko Esko aveva una mano rotta e i gialloblù avevano bisogno di un sostituto. Ho accettato la sfida e ho subito toccato con mano una passione unica. Perdemmo la semifinale in gara 5 con Trento, ma in quel periodo ricevetti un affetto che mi ha segnato. Andai via sicuro che un giorno sarei tornato. Quel giorno è arrivato nel 2013. Il più grande cambiamento nella mia carriera, sono uscito dall’ombra di essere il figlio di Bernardinho: in Italia le persone mi rispettavano perché ero Bruno. Siamo entrati nella storia del club col ‘triplete’ del 2016 e sono cresciuto non solo come atleta, ma anche come capitano. Quando sono tornato (l’anno di Stoytchev, ndr) dopo la stagione al Sesi, le cose non sono andate come immaginavo: uno dei momenti più difficili della mia carriera. È stato molto triste per me dover prendere la decisione di andare in un’altra squadra in Italia, ma è stato per motivi personali: volevo giocare la Champions League, il Mondiale per club. Modena però ha un peso molto speciale nella mia vita, volevo avere una nuova opportunità per tornare. Adesso è arrivata. Tornerò, per finire di scrivere la mia storia».
L’intervista integrale a Bruno, con l’intervento di Pedrini e Ngapeth.