Riccardo Sbertoli raccoglie l’eredità di Giannelli a Trento: “Mi piacciono le sfide”

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Di Redazione

Le chiavi del gioco dell’Itas Trentino saranno affidate ancora ad un giovane e talentuoso palleggiatore italiano: il nuovo regista di Trentino Volley è infatti Riccardo Sbertoli. L’accordo con il palleggiatore lombardo e la Powervolley Milano, che lo ha lanciato in SuperLega, è stato raggiunto nelle ultime ore; la firma sul contratto triennale consentirà alla Società di via Trener di poter programmare il proprio futuro contando su uno dei giovani emergenti della pallavolo mondiale.

Pur avendo solo ventitrè anni, Riccardo può già far valere un’esperienza importante in SuperLega (170 le partite giocate) e nelle manifestazioni internazionali, avendo giocato le ultime due edizioni della Challenge Cup (vincendo l’ultima) e collezionato già un numero significativo di presenze con la maglia dell’Italia. Sbertoli è un palleggiatore completo, dotato di ottime mani, particolarmente bravo nel gioco veloce, che non disdegna però di concludere l’azione in prima persona, come raccontano bene i 308 punti sin qui realizzati in SuperLega (101 direttamente col servizio e 127 a muro).

“Riccardo raccoglie un’eredità importante in un ruolo chiave come quello del regista, ma sono sicuro che saprà dimostrare tutto il suo valore e che troverà a Trento l’ambiente ideale per esprimersi e crescere ulteriormente – ha dichiarato il Presidente Diego Mosna accogliendo Sbertoli – . Sono quindi felice di dargli il benvenuto in Trentino Volley con tutta la nostra stima e simpatia; il campionato che affronterà con la nuova squadra sarà ancora più stellare e stimolante”.

Sbertoli aveva evidentemente Trentino Volley nel suo destino, essendo nato proprio il 23 maggio (giorno di fondazione del Club gialloblù) e avendola spesso incrociata sottorete non solo negli ultimi anni in SuperLega ma anche a livello giovanile, quando vestiva la maglia del Volley Segrate 1978. Durante l’ultimo mese ha già affinato l’intesa con altri tre futuri compagni di squadra come Lorenzo Cortesia, Giulio Pinali e Alessandro Michieletto, vivendo da capitano e da protagonista la VNL 2021 di Rimini con la maglia della Nazionale.

Benvenuto, Riccardo! Ci racconti il percorso che ti ha portato a Trento? “E’ capitato tutto un po’ all’improvviso dopo la partenza di Giannelli, ma questo non vuol dire che sia successo a caso. Qualche settimana fa mi ha chiamato Bruno Da Re illustrandomi il nuovo progetto di Trentino Volley, che si basa sulla possibilità di disporre di tanti giovani futuribili. Mi piacciono le sfide e l’ho subito accettata anche perché ho pensato che fosse questo il momento giusto per staccarmi da Milano. Quando ho iniziato a giocare, nel 2010, Trento vinceva scudetti, Champions League e Mondiali a ripetizione ed era diventata la società di riferimento; obiettivamente diventa difficile dire di no ad una Società così importante nel momento in cui ti cerca”.

Cosa significa per te lasciare Milano ed approdare a Trento? “Lascio la Powervolley pieno di gratitudine e di bei ricordi, che mi hanno lasciato completamente soddisfatto. Milano è stata la prima a scommettere su di me, a lanciarmi in SuperLega e questo non lo dimenticherò mai. A Trento compio una nuova sfida con me stesso, convinto che come giocatore io sia ancora lontano dall’aver espresso tutte le potenzialità a mia disposizione. Lavorerò sodo per arrivare al massimo livello personale assoluto”.

Giocare la Champions League è uno stimolo in più? “Assolutamente sì, perché mai prima d’ora l’avevo giocata e perché continua a rappresentare il torneo per Club più prestigioso e competitivo. La Champions League è un torneo che bisogna salvaguardare e meritarsi di giocare ogni anno, perché non è assolutamente scontato poterlo disputare in tutte le sue edizioni. Lotteremo per questo e per fare in modo che il nostro cammino sia il più lungo possibile. Per me rappresenta un sogno. Da bambino mi ero fissato come obiettivo poterla giocare almeno una volta, ma con Trentino Volley potrò disputare anche la Supercoppa, che sino ad oggi io non avevo mai disputato”.

Ci racconti chi è Riccardo Sbertoli? “Sono una persona che vuole essere sempre se stessa, in campo come nella vita normale. Chi mi conosce conferma che sono come mi si vede quando sto giocando. Mi definirei perciò trasparente, coerente, competitivo e razionale, tenendo conto che queste peculiarità hanno anche accezioni negative, talvolta. Mio papà era una pallavolista e mi ha trasmesso questa passione sin da quando andavo a vederlo giocare. Come atleta mi reputo un grande lavoratore, ho grande attitudine per gli allenamenti e mi piace fare al meglio le cose a cui tengo. Ecco perché sono a Trento”.

A Trento non troverai solo giocatori giovani ma anche qualche atleta esperto… “Atleti di primo livello come Podrascanin e Lisinac sapranno sicuramente farci da chiocce e aiutarci a crescere. L’aspetto più interessante di questo progetto è che sappiamo il nostro punto di partenza, ma non quello di arrivo perché le potenzialità di questa squadra sono enormi. Non poniamoci limiti”.

A Rimini con la Nazionale hai già potuto creare la giusta intesa con Michieletto, Pinali e Cortesia? “Certo e non alludo solo agli aspetti squisitamente legati al campo. Durante le ultime settimane Lorenzo ed Alessandro mi hanno spesso preso in giro perché la trattativa non arrivava ancora alla fine; ogni volta che mi vedevano al telefono speravano fosse la chiamata giusta per chiudere il discorso. Con Michieletto, poi, siamo entrati subito in sintonia sin dai primi allenamenti svolti a maggio all’Acqua Acetosa di Roma. E’ un giocatore dal grande talento”.

Conclusa la VNL, il pensiero adesso è già proiettato verso Tokyo? “Ho messo nel mirino l’Olimpiade da due anni e mezzo, in cui ho sempre cercato di lavorare al massimo anche in funzione di questo appuntamento. Partecipare ai Giochi a cinque cerchi è uno dei miei tanti sogni da atleta, adesso lo vedo un po’ più vicino e per me è stato importante poter giocare da titolare manifestazioni come World Cup 2019 e VNL 2021, ma anche far parte del gruppo che conquistò la qualificazione a Tokyo. Spero di poterne ancora fare parte e di arrivare a Trento il più tardi possibile, ma solo perché vorrebbe dire aver giocato Olimpiade ed Europeo”.

(Fonte: comunicato stampa)

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Firenze conferma il libero Bianca Lapini: “Per me Il Bisonte è casa, è famiglia”

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"Mi auguro di trovare un Palazzo Wanny sempre più vivo, a prescindere dai risultati: abbiamo bisogno dei nostri tifosi per portare in alto il nome di Firenze, perché come ho sempre detto, la città se lo merita. Per me Il Bisonte è casa, è famiglia: il prossimo sarà il mio settimo anno qua contando anche quelli del giovanile, sono cresciuta in questo club a cui devo tutto. Sono sempre stata trattata come una figlia, le emozioni che ho provato con questa maglia le porterò sempre nel cuore, e farò di tutto per trasmettere questo attaccamento alle mie compagne di squadra”.

(fonte: Il Bisonte Firenze)