Di Redazione
La Federazione Italiana Pallavolo e DHL Express Italy, leader nel trasporto espresso internazionale, lanciano il percorso “Linea gialla“, un’iniziativa per promuovere la sostenibilità ambientale nel contesto del mondo dello sport. La prima tappa si è svolta in Sicilia, dove la divisione subacquea di Marevivo ha recuperato due “reti fantasma”, una nell’Area Marina Protetta di Capo Gallo-Isola delle Femmine e la seconda a San Vito Lo Capo. Si tratta di reti da pesca lunghe complessivamente 3000 metri, abbandonate nei fondali marini, attrezzi tra i più comunemente dispersi nei mari di tutto il mondo e responsabili di gravi danni all’ecosistema marino.
“Linea Gialla – ha spiegato Nazzarena Franco, CEO di DHL Express Italy – è un percorso, un viaggio che racconterà, attraverso varie tappe, il nostro impegno per un mondo migliore, più sostenibile, in linea con la strategia del gruppo e gli obiettivi fissati per il 2030 e il 2050. Si tratta di azioni concrete che metteremo in campo per lasciare la nostra impronta gialla sul territorio nazionale. Desideriamo creare consapevolezza nell’essere esempio di un approccio sostenibile al mercato nel soddisfare le necessità dei clienti, con il minimo impatto sull’ambiente“.
Il progetto “Linea Gialla” arriva poco dopo l’annuncio di altri impegni forti di DHL sulla sostenibilità: un piano di investimenti per i prossimi 10 anni di 7 miliardi di euro per la riduzione delle emissioni di C02 a livello globale; l’elettrificazione della sua flotta di veicoli con l’obiettivo, a livello globale ed entro il 2030, di avere il 60% dei veicoli di consegna interamente alimentati da combustibili sostenibili; la costruzione delle nuove sedi impostata su un approccio orientato alla sostenibilità ambientale, e sicurezza e benessere dei propri dipendenti, in linea con le più recenti linee guida del Gruppo.
“Da tre anni abbiamo abbracciato il progetto pallavolo – continua Nazzarena Franco – soprattutto perché crediamo nei valori di questo sport. La sostenibilità è per noi una priorità, il pianeta è la nostra casa e dobbiamo tutelarlo e gli atleti e le atlete del volley insieme a FIPAV, che coinvolge migliaia di giovani, ci sembrano i migliori ambasciatori per un tema così importante. Il futuro è nelle nostre mani, le nuove generazioni sono particolarmente attente ai temi di ecologia e ambiente ed è soprattutto a loro che noi vogliamo rivolgerci, per dare un futuro che parte dal presente. Per questo abbiamo scelto di unirci anche a Marevivo per proteggere e tutelare anche gli ecosistemi più fragili. Ci impegniamo ogni giorno per dare il nostro contributo ad un futuro migliore“.
Anche il presidente federale Giuseppe Manfredi crede molto in questo progetto: “Linea Gialla ci è piaciuta da subito. A volte non si pensa che un oggetto che per noi è parte integrante dello sport, come la rete, possa essere un pericolo per i nostri bellissimi mari. Io vengo da una terra, la Puglia, dove il mare e la costa sono parte integrante della nostra vita quotidiana: sono davvero felice di promuovere attraverso Linea Gialla la tutela del pianeta e tematiche ecologiche, perché ognuno di noi può fare qualcosa per migliorare la vita del nostro Pianeta. Si parte dai piccoli gesti e da azioni concrete, e sono altrettanto orgoglioso che le nostre squadre nazionali abbiano sulla maglia il nome di un’azienda che crede e lavora per la sostenibilità a 360, perché la sostenibilità è il futuro di ciascuno di noi“.
Le operazioni di recupero sono state effettuate da Marevivo, che dal 1985 lavora per la tutela del mare e dell’ambiente, alla presenza della Federazione Italiana Pallavolo, nelle persone di Julio Velasco, Direttore Tecnico Nazionali Giovanili del Settore Maschile, Marco Mencarelli, Direttore Tecnico delle Nazionali Giovanili del Settore Femminile, e ai due liberi delle Nazionali Juniores Martina Armini e Damiano Catania.
Le attrezzature da pesca abbandonate sono i rifiuti maggiormente rinvenuti nei mari di tutto il mondo, e rappresentano una delle più serie minacce alla biodiversità marina: per questo la Divisione Subacquea di Marevivo si è immersa nelle acque dell’Isola delle Femmine e di San Vito Lo Capo liberandole da due reti fantasma, tra cui una rete spadara derivante lunga oltre 2.500 metri. Le reti spadare sono dei dispositivi estremamente pericolosi per la fauna marina e per questo illegali in Italia dal 2002, ma nonostante questo divieto continuano a essere utilizzate, minacciando gli ecosistemi marini. L’operazione è stata realizzata dai sub di Marevivo con il supporto del nucleo subacqueo dei Carabinieri e della Guardia Costiera-Corpo delle Capitanerie di Porto, coadiuvati dai biologi marini che hanno assistito alle operazioni e fatto un’attività di analisi dello stato della rete che era adagiata su un fondale caratterizzato dalle tipiche biocenosi del coralligeno Mediterraneo.
“I due recuperi in Sicilia testimoniano la grande presenza di reti fantasma abbandonate sui fondali dei nostri mari – spiega Massimiliano Falleri, Responsabile della Divisione Subacquea di Marevivo -, e sono stati decisamente impegnativi sia per le dimensioni delle reti recuperate e per la loro natura – all’Isola delle Femmine la rete recuperata era infatti una rete spadara derivante di oltre 2.500 metri – sia per la profondità a cui i subacquei hanno dovuto operare. La rete di San Vito lo Capo, inoltre, copriva una bellissima parete intrappolando moltissime forme di vita. I biologi presenti hanno eseguito un’accurata valutazione degli organismi concrezionati sulla rete. Le specie sessili (fisse alla rete) protette e di grande valore ecologico, sono state liberate dalle maglie, rimosse dal substrato antropico e riposizionate sul fondale roccioso mediante una tecnica di trapianto con l’utilizzo di mastice subacqueo. In particolare, le gorgonie bianche (Eunicella singularis) che avevano iniziato a colonizzare la rete sono state liberate. Nella fase successiva ci siamo occupati soprattutto delle specie rimaste intrappolate nella rete come Echinodermi, Crostacei, Platelminti che sono stati prontamente riportati in acqua“.
La tappa siciliana di Linea Gialla ha visto il Patrocinio del Comune di San Vito Lo Capo; l’operazione di Isola delle Femmine è stata voluta dall’Ammiraglio Isidori, Comandante della Capitaneria di Porto di Palermo e Direttore Marittimo della Sicilia Occidentale, con il supporto operativo del 3° Nucleo Sommozzatori Catania della Guardia Costiera-Capitaneria di Porto, e del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina, una collaborazione che rappresenta un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di fare rete fra istituzioni, associazioni e aziende di fronte ad attività di tutela ambientale.
“Gli attrezzi da pesca abbandonati rappresentano la maggior parte dei rifiuti registrati nei mari e negli oceani. L’eliminazione delle reti fantasma è diventata una priorità per proteggere la vita marina. Circa 100.000 mammiferi marini e un milione di uccelli muoiono ogni anno a causa dell’intrappolamento in reti da pesca fantasma che, inoltre, permanendo spesso a lungo nei fondali si sminuzzano in frammenti sempre più piccoli contribuendo all’aumento di microplastiche nei mari. Soprattutto fluttuando le reti abbandonate continuano a pescare, quando invece si poggiano sui fondali finiscono per comprometterne la biodiversità locale“. ha concluso Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni Istituzionali di Marevivo.
Con Linea Gialla in Sicilia, anche Erreà Sport, sponsor tecnico della FIPAV e partner dell’evento che ha vestito lo staff operativo.
(fonte: Comunicato stampa)