Di Redazione
Nella giornata di ieri abbiamo conosciuto meglio due nuove Leonesse che daranno il loro importante contributo da posto 2, presentate ai tifosi con l’aiuto delle domande della stampa nel consueto appuntamento settimanale.
«Ho scelto di ripartire da Brescia (dopo la maternità, ndr) perché è una società molto seria – esordisce Marika Bianchini – l’ho constatato anche quando ho avuto modo di giocarci contro. Millenium è una realtà molto ambiziosa, mi ha convinta la tanta disponibilità dimostrata fin da subito».
Marika si inserisce in un gruppo molto giovane – si tratta dell’atleta più esperta assieme alla centrale Silvia Fondriest – e commenta così «Per me è la prima volta, solitamente ero io quella più giovane nei gruppi in cui ero inserita, ma la ruota gira e ora cambia il mio ruolo. Giovanissima, sono stata aiutata dalle atlete più grandi, che mi hanno trasmesso la loro esperienza. Cercherò a mia volta di guidare e aiutare le mie compagne, trasmettendo la grinta necessaria per raggiungere i nostri obiettivi».
«Nel tempo – prosegue Bianchini – ho cambiato tante società; ogni anno mi sono posta l’obiettivo di ottenere sempre più spazio, e l’ho ottenuto. Ogni volta cerco di puntare sempre più in alto, e gli obiettivi di questa stagione corrispondono alle mie ambizioni».
Giorgia giunge in maglia Millenium dopo un anno in A2 al CUS Torino «Ho scelto Brescia perché condivido gli obiettivi e la voglia di riscatto, rispecchiano il mio carattere. Voglio crescere a livello personale e divertirmi con la squadra. Sarà un’ottima occasione per apprendere il più possibile dalle mie compagne. Per la crescita di un giocatore è molto importante avere al proprio fianco un’atleta di esperienza come Marika, sono sicura che il suo apporto sarà importante per me e per la squadra, ci faremo guidare da lei».
«Ogni giocatore cerca sempre di trovare i propri spazi – aggiunge Sironi – Conosco i miei ruoli ma ovviamente voglio fare parte della squadra e cercherò di sfruttare ogni possibilità di rientrare in campo e di “rubare” l’esperienza delle mie compagne».
Sulle ambizioni bresciane «La società vuole riscattarsi e tornare in carreggiata, il mio consiglio per la squadra è di non pensare troppo a un obiettivo così pesante, il rischio è quello di essere bloccate dalla pressione. Ci servirà serenità, di conseguenza verrà il gioco e potremo divertirci» racconta Marika Bianchini.
«L’obiettivo deve essere di stimolo a tutte per dare il meglio, ma dovrà essere visto con uno sguardo positivo, non deve generare ansia – aggiunge Giorgia Sironi – Dobbiamo remare tutti nella stessa direzione, giocatrici e società, consapevoli sarà fondamentale creare i presupposti perché gli obiettivi siano raggiunti».
E’ un percorso di crescita “step by step” quello di Marco Bolzoni, nuovo scoutman delle Leonesse, che ha iniziato anni fa con Crema in Serie C e Serie B2, passando poi a Offanengo e Fiorenzuola. A Montecchio Maggiore, in A2, ha lavorato con coach Alessandro Beltrami, raggiunto in maglia bresciana dopo l’esperienza della scorsa stagione a Casalmaggiore.
«Ho accettato immediatamente la proposta di Brescia e di Alessandro – racconta Marco – Mi ha convinto il progetto che mi è stato presentato: l’obiettivo è davvero molto importante e sono carico e motivato per raggiungerlo. La presenza di Alessandro Beltrami non mi ha lasciato scelta, so come lavora e che cosa richiede, in passato mi sono trovato benissimo. Non potevo dirgli di no.» Conclude «Metterò la mia esperienza a disposizione di una squadra che si presenta da sola, la rosa promette bene ma dovremo dimostrarlo in campo».
Marika Bianchini e il rientro dalla maternità
«Purtroppo le atlete sono poco tutelate – spiega Marika – ogni anno giocatrici che rimangono incinte durante la stagione devono affrontare grossi problemi con i contratti. Per fortuna non è stato il mio caso, sono rimasta incinta poco dopo il blocco dei campionati per Covid e gli stipendi sono stati congelati per altre motivazioni. Qualche cosa è migliorata negli ultimi anni, le nuove misure introdotte dal CONI permettono di andare avanti quando l’attività sportiva si ferma per maternità».
«Noi giocatrici dobbiamo sentirci libere di decidere della nostra vita, non possiamo essere costrette a pensare di avere una figlia o un figlio solo a fine carriera, quando si ha una certa età e non è più così semplice. Siamo donne e dobbiamo poter considerare in qualsiasi periodo della nostra vita di poter diventare madri e mettere su famiglia. Diventare mamma deve diventare una cosa normale per noi atlete, dovremmo essere più libere di scegliere».
(Fonte: comunicato stampa)