Di Alessandro Garotta
Potenza, tecnica e killer instinct. Sono le caratteristiche delle quali ogni bravo opposto deve disporre per competere ai massimi livelli. Con fasi difensive sempre più organizzate e preparazioni tattiche ormai di alto livello, indipendentemente dalla latitudine, non è facile fare la differenza per chi gioca in posto 2. Proprio per queste ragioni, coloro che si distinguono per prolificità e caratteristiche tecnico-atletiche superiori alla media risultano oggetto di attenzioni anche a livello internazionale.
Non è, quindi, un caso, il fatto che nell’ultima sessione di mercato gli occhi di molti club attenti e preparati si siano concentrati su Anna Lazareva. Alla fine, il Fenerbahce Opet Istanbul è riuscito a battere la concorrenza assicurandosi l’attaccante russa, che ai nostri microfoni ha parlato della nuova avventura in Turchia, del suo percorso di crescita tra Francia e Corea del Sud e dell’estate in nazionale.
Anna, quali sono le sensazioni per essere entrata a far parte di uno dei migliori club al mondo come il Fenerbahce?
“Sono molto felice di intraprendere questa avventura: per me è motivo di gioia e allo stesso tempo una grande responsabilità“.
Come vedi questo trasferimento nell’ambito del tuo percorso?
“Dopo aver giocato all’estero nelle ultime due stagioni, ho pensato che fosse arrivato il momento giusto per fare uno step importante e salire a un livello superiore. E per fare ciò non c’era miglior club del Fenerbahce. Qui avrò l’opportunità di imparare e accrescere ancora di più il mio bagaglio di giocatrice“.
Al Fener trovi una tua connazionale, Arina Fedorovtseva. Pensi che questo fattore possa aiutare entrambe ad ambientarsi più velocemente?
“Sì, penso che sia un grande vantaggio per entrambe. Avremo la possibilità di sostenerci a vicenda e andare insieme nella giusta direzione“.
Dove potete arrivare quest’anno? Quali sono i vostri obiettivi?
“Spero che la squadra possa raggiungere i traguardi più importanti. È quello che mi aspetto. Ma per fare ciò, è necessario che tutti si impegnino al massimo“.
Quanto sarà difficile giocare con tanta pressione, dal momento che tutti – a partire dai tifosi – si aspettano sempre grandi prestazioni e vittorie dalla tua nuova squadra?
“Non mi sorprende che ci siano aspettative molto alte perché il Fenerbahce è un club di grande prestigio. Credo che questa pressione si trasformerà in energia positiva e ci aiuterà a mettere in campo performance importanti“.
Se dovessi descriverti come giocatrice a qualcuno che non ti ha mai visto giocare, come lo faresti?
“Trovo abbastanza difficile descrivere me stessa perché sono molto autocritica. Di conseguenza, quando considero il mio gioco, cerco di concentrarmi soprattutto su quello che mi manca e quello che devo ancora perfezionare“.
Facciamo un passo indietro e parliamo delle tue esperienze con Volero Le Cannet in Francia e Hwaseong IBK Altos in Corea. In che modo hanno contribuito alla tua formazione e crescita?
“Quando sono andata all’estero ho iniziato a giocare con continuità; in Russia non avevo un’opportunità del genere. Perciò, posso dire che questi due anni sono stati fondamentali perché ho potuto mostrare quanto valgo. Ho capito di poter essere una leader in campo“.
Quest’estate sei stata impegnata con la nazionale russa: com’è stato partecipare a tornei importanti come i Giochi Olimpici e i Campionati Europei?
“È stato un grandissimo piacere essere chiamata in nazionale, prendere parte a queste competizione e aver dato il mio contributo alla squadra sia negli allenamenti sia nelle partite“.
Quali sono i tuoi sogni per il prosieguo della carriera?
“Senza dubbio, vorrei crescere ulteriormente e migliorare il più possibile: come si dice in questi casi, ‘strive for more’“.
Un’ultima curiosità: qual è il tuo hobby preferito quando non sei in palestra?
“Mi piace disegnare, anche se raramente faccio post sui social a riguardo perché non ho studiato questo e non sono una professionista. È soltanto una passione“.