Di Redazione
A chi segue la pallavolo non serve di certo spiegare chi è Roberto Cazzaniga, ma ora, suo malgrado, il suo nome e la sua storia stanno incontrando nelle ultime ore una sovraesposizione mediatica per una truffa “sentimentale”, di cui è stato vittima per ben 15 anni, smascherata da Le Iene.
Nella puntata andata in onda martedì sera finalmente la verità è venuta a galla e Cazzaniga, per sua stessa ammissione, si è liberato di una situazione surreale che nel corso di tutti questi anni non gli ha permesso di vivere una vita normale, e per di più lo ha ridotto praticamente sul lastrico. A contattare la redazione de Le Iene sono state le persone che veramente gli hanno voluto e gli vogliono bene, come il fratello, i genitori ma soprattutto tanti compagni di squadra di oggi e di ieri come Stefano Patriarca, Alberto Elia, Aimone Alletti e coach Luca Monti (solo per citarne alcuni apparsi nel servizio de Le Iene), tutti stanchi di vedere questo “gigante buono”, come lo definiscono loro, gettare via la propria vita in questo modo. E fortunatamente questa storia ha avuto il lieto fine che ci si aspettava.
Buono, Cazzaniga, lo è sempre stato, con tutti, dentro e fuori dal campo. Gigante anche, nello sport che gli ha indicato la via all’età di 12 anni quando decise che era stufo di fare il portiere di riserva nelle giovanili del Milan e si innamorò proprio della pallavolo. Qualche anno più tardi la prima svolta, quando ancora diciassettenne venne aggregato alla squadra di B2 della Pro Victoria Monza da Massimo Eccheli, attuale coach della Vero Volley maschile.
“Eccheli per me è stato molto importante, mi ha sempre sostenuto ma anche bastonato – aveva raccontato Cazzaniga lo scorso gennaio in una intervista rilasciata al Giornale di Monza -. Mi ha fatto crescere tanto e mi ha fatto capire che la pallavolo poteva essere il mio futuro. Mi ha insegnato tanto anche fuori dal campo: per esempio non eccellevo nello studio, perché avevo in testa solo l’allenamento, e lui senza batter ciglio disse che se non avessi fatto i compiti non mi sarei allenato“.
Da lì iniziò una carriera di tutto rispetto per Roberto Cazzaniga. Proprio attraverso Eccheli l’opposto approdò all’Asystel Milano, debuttando a sorpresa in serie A1, poi le esperienze a Parma, Montichiari, Crema, Segrate e Castellana, dove gioca ormai dal 2011. Ed è qui, dalla Puglia, sua terra adottiva ormai, che auguriamo di cuore a Roberto di risorgere. Perché se lo merita e perché a 42 anni si può rinascere e vivere ancora una vita piena di vittorie sportive e soprattutto personali.