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Brignone: “Belluno è la prima di sette finali. Dobbiamo mantenere questa mentalità per salvarci”

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Di Redazione

Chi ha visto la partita sa che la vittoria piena del Monge Gerbaudo contro San Donà di Piave non è stata figlia della fortuna. Ma perché non resti un fatto isolato, bisogna darle seguito. Esprimersi a quei livelli anche in casa, cosa fin qui verificatisi di rado. Nel preparare la sfida interna contro Belluno in programma questo sabato, anticipo della settima di ritorno (ore 20.30), i coach Bonifetto e Brignone hanno parlato chiaro alla squadra: “Belluno è la prima di sette finali, di sette Trento (l’altra finalista dei play-off in B, ndr). È questa la mentalità che dovremo mantenere di volta in volta se vogliamo raggiungere ciò che pensiamo di poterci meritare: la salvezza”, dichiara Brignone.

I “rinoceronti”, avanti di 10 punti (27), sono una squadra di buonissima caratura e imprevedibile, dall’umore altalenante, capace di piegare Macerata (3-2), salvo poi buscarle da Parella (3-0) e, clamoroso, da Brugherio (1-3): fatale l’aver pensato che la gara fosse già finita dopo un primo set in carrozza.

A casa loro il Savigliano si arrese al tie-break (15-12) dopo essere stato avanti di 2 set: “Per caratteristiche Belluno è tra gli avversari più ostici per noi, una squadra molto diversa da San Donà. Ricevono molto bene, sono fortissimi al centro. Maccabruni è un palleggiatore di categoria che serve molto e bene i centrali. Che, ad oggi, hanno attaccato quanto l’opposto: un dato insolito ma significativo”. Corroborato da un altro, fresco fresco: l’MVP di ruolo a Piazzetta, centrale mancino (altra rarità), nell’ultimo turno di A3.

All’andata nei primi due parziali i biancoblù disinnescarono il muro bellunese. Il fatto è che il team di coach Poletto dispone anche di altre risorse, a partire da uno schiacciatore come Graziani, che guidò la riscossa (agevolata dalla fallosità saviglianese). “Parliamo di un signor giocatore, in grado di fare la differenza. Lui è per Belluno quello che Galaverna è per noi”.

Lo staff saviglianese ha studiato nei dettagli i prossimi avversari, ma questo attiene al pianto contingente. La stella polare, conclude Brignone, deve essere quella “di dare tutto sempre e comunque, consapevoli di chi siamo: una squadra operaia quindi umile, tenace, con la pazienza di fare punto al terzo o quarto pallone”.

(fonte: Comunicato Stampa)

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