Di Redazione
Il Consiglio della Federazione russa ha approvato all’unanimità la richiesta di due anni di squalifica per Andrei Voronkov, allenatore della Lokomotiv Kaliningrad, per l’episodio di razzismo avvenuto durante l’ultima finale scudetto contro l’Uralochka Ekaterinburg. Voronkov, durante un time out della gara decisiva per la vittoria del titolo da parte della Lokomotiv, si era rivolto a una sua giocatrice definendo l’avversaria Ailama Cesé Montalvo con l’offensivo appellativo di “scimmia”. L’allenatore non si è sostanzialmente mai scusato per le sue parole, definendole “una reazione emotiva“, mentre la Lokomotiv ha pubblicato un messaggio di scuse diversi giorni dopo l’accaduto.
Il presidente federale Stanislav Shevchenko ha precisato che la Federazione non tornerà sulla sua decisione, neppure in caso di scuse pubbliche da parte dell’allenatore, che durante la squalifica non potrà andare in panchina in nessun torneo ufficiale (avrà la possibilità di allenare soltanto all’estero o in ambito giovanile). Voronkov ha però 10 giorni di tempo per fare ricorso alla Corte d’Appello federale, poi eventualmente al Comitato Olimpico russo e infine al Tribunale Internazionale dello Sport.
Ailama Montalvo, che nel frattempo ha lasciato l’Uralochka, non ha voluto commentare la decisione della Federazione, mentre lo storico coach della squadra di Ekaterinburg Nikolaj Karpol ha ironizzato: “Noi di certo non contesteremo questa sanzione“.
(fonte: BO Sport, RIA Novosti)