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Cantù, il Parini è ancora un cantiere. Molteni: “Un disastro”

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Di Redazione

Cantù Città del Mobile, ma non Città di Palasport, con il Pool Libertas Cantù che si appresta a vivere la sua undicesima stagione di serie A2 (10 consecutive) nel suo 40° anno di storia sportiva ancora lontano da casa. Torniamo ad occuparci su Volley News di problemi tra società di alto livello e impianti sportivi.
E’ sempre chiuso il mitico Parini, palazzetto nel centro della città, realizzato nel 1956 in piazza Parini dove già c’era il campo da basket della gloriosa Pallacanestro Cantù (fondata nel 1936). Adriano Celentano ci girò alcune scene di “Il bisbetico domato”.

Il Palasport Parini di Cantù nel film di Adriano Celentano Il Bisbetico Domato


Volley e basket sempre fuoricasa quindi, con la pallavolo sfrattata per la terza stagione consecutiva da quello che era diventato uno dei tempi della seconda serie nazionale. Memorabili la bolgia e il tutto esaurito nella finale playoff contro il Vero Volley Monza nel maggio 2014 o le sfide più recenti in semifinale contro Bergamo. Negli anni Novanta disputò la sua prima e unica stagione di serie A2 femminile anche l’Eldor.

Cantù – Monza nel 2014 finale playoff per la Superlega

Poi lo stop per lavori che si sarebbero dovuti concludere nel giro di una stagione. Invece problemi e ritardi, come ha sottolineato oggi in un’intervista sul quotidiano “La Provincia” il presidente e fondatore della Libertas Cantù, Ambrogio Molteni. “Se non abbiamo ancora chiuso è solo perché alla fine uno ci crede ancora. Il Parini è un cantiere. L’unica cosa che sappiamo dal sopralluogo fatto in marzo è che non c’è un piano delle scadenze che venga rispettato. Un disastro” ha dichiarato Molteni. “I lavori procedono, lentamente, ma procedono – ha risposto sempre sul quotidiano locale l’assessore ai Lavori pubblici di Cantù, Maurizio Cattaneo Proprio nei prossimi giorni avremo un sopralluogo, così potrò avere maggiori indicazioni sulle tempistiche”.

foto Pool Libertas Cantù

La Libertas intanto presenterà come campo da gioco il PalaFrancescucci di Casnate con Bernate, un bel palasport da quasi 2mila posti, gestito dal Comune di Como anche per i prossimi tre anni grazie ad un accordo tra pubbliche amministrazioni e nel quale gioca anche la serie A2 femminile della Tecnoteam Albese Volley Como. Sì, perché la provincia lariana, terra ricca di industrie e strutture ricettive di alto livello se si parla di strutture sportive non è certo terra d’eccellenza.

“Noi sportivi abbiamo bisogno delle chiese per dire la messa” ha dichiarato in più di un’occasione Niki D’Angelo delegato provinciale del Coni. Como non ha un palasport da oltre cinque anni, ora sono stati chiesti fondi per il Pnrr per ricostruirlo nel quartiere di Muggiò area a Sud della città, dove dovrebbe pure rinascere la piscina olimpica e ci sono la pista d’atletica, campo da rugby e il “Meroni” da calcio, ma i tempi non sono brevissimi. Negli anni Novanta, la gloriosa Pool Comense 1872, società di basket femminile si dovette costruire un proprio palasport, il PalaSampietro appunto, oggi PalaFrancescucci, a Casnate con Bernate, paese che confina con Como e Cantù, e che rimane la maggiore struttura sportiva del territorio.

Questo nonostante i successi internazionale di un’altra squadra di basket, il Cantù appunto, che nei primi anni Settanta lasciò il Parini non più idoneo alla serie A per il Pianella realizzato dai privati nella vicina Cucciago. Da allora anni di progetti e sprechi. Un progetto naufragò subito per il voto contrario di due consiglieri comunali del quartiere di Vighizzolo. Il “Palababele” una piramide disegnata dall’archistar Vittorio Gregotti, mai concluso e poi abbattuto. Un secondo tentativo nella stessa area, abortito per il fallimento del proponente dopo le fondamenta. Quindi il recete progetto per ristrutturare il Pianella mai decollato e quello invece finalmente in fieri per un maxi-impianto da oltre 5mila posti sempre sulle ceneri del Palababele.

Nella città del mobile è stata creata Cantù Next e coinvolta Asm Global società americana che gestisce grandi arene in tutto il mondo, per questo sogno. I lavori potrebbero partire entro fine anno. Si tratta però di una gara europea e la burocrazia non è certo snella. Ma gli sportivi di Cantù e della provincia di Como confidano da tanti anni in un futuro migliore e nella fine della trasmigrazione nei comuni e nelle province vicine. A Cantù le chiese del resto non mancano, pure i campanili, ad iniziare dal quello di San Paolo che domina su piazza Garibaldi e tutta la città, simbolo conosciuto ben oltre i confini della Lombardia. La squadra di basket intanto ha fallito il ritorno in serie A perdendo gara 5 contro Scafati. In piazza si erano radunati a tifare un migliaio di supporter davanti al maxischermo, proprio sotto il campanile di San Paolo.  A basket si giocherà in A2 anche la prossima stagione, ma al PalaDesio. Giocherà A2 pure il Pool Libertas Cantù, l’altra stella dello sport cittadino, ma a Casnate con Bernate. Difficile fare una previsione per il ritorno a casa di entrambe. Da anni ha dovuto lasciare Cantù anche un’altra eccellenza sportiva, la Briantea 84 di basket in carrozzina, pluricampione italiana ed europea, che negli ultimi tempi ha la sua “chiesa” tra Seveso e Meda.

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