Di Roberto Zucca
L’estate di Andrea Abbiati e Tiziano Andreatta è una stagione di colori. Dall’oro, all’argento al bronzo, la coppia più longeva del Beach Volley italiano può sicuramente affermare di aver vinto qualsiasi tipologia di premio. E adesso si prepara con rinnovato vigore alle Finali del Campionato Italiano Assoluto che si giocheranno nel weekend a Caorle. Questo il (provvisorio) bilancio di Abbiati ai nostri microfoni:
“È un’ottima annata, non possiamo lamentarci. Abbiamo centrato il primo posto ad Albisola e Cordenons e nelle altre tappe, esclusa una in cui non abbiamo preso parte per un impegno internazionale, siamo sempre saliti sul podio“.
Il Campionato Italiano come obiettivo. Una scelta strategica?
“Intanto è un obiettivo. Per la prima volta, dopo alcuni anni di sperimentazione e di prove sul dove riuscire ad arrivare, anche puntando maggiormente sulla dimensione internazionale, ci siamo posti degli obiettivi concreti. Finora il Campionato Italiano è stato ciò a cui ci siamo dedicati con concretezza e abbiamo fatto molto bene. Abbiamo sacrificato un po’ le tappe estere, ma non a malincuore, perché gli impegni lavorativi, al di là del Beach Volley, sono stati più coinvolgenti del solito per entrambi“.
A Caorle si punta in alto?
“Si cerca di puntare in alto sempre. Sarà difficile come ogni tappa, ma alle finali ci troveremo di fronte i migliori della disciplina. Ma vogliamo essere lì e misurarci alla pari con tutti“.
Una novità rispetto agli altri anni è la scelta di Segalini come tecnico.
“Rientra nella strategia anche l’utilizzo di un allenatore per tutto l’anno. Abbiamo sentito la necessità di avere un supporto come quello di Diego nella quotidianità e si è rivelata una scelta vincente. Assieme allo Studio Zago, che soprattutto durante l’anno ha lavorato con me, oltre che per la solita preparazione atletica, anche per il recupero di un piccolo intervento, tengo a ringraziare anche il Quanta Club per il supporto di ogni stagione“.
Abbiati-Andreatta, la coppia più longeva del beach italiano. Come si fa a durare più degli altri?
“Ci vogliono anni per costruire una partnership concreta. Io e Tiziano ci siamo trovati non per caso, ma spinti da obiettivi comuni, dai sogni e dalle ambizioni che negli anni abbiamo saputo plasmare sulla carriera di entrambi. Ci vuole anche una giusta dose di amicizia al di fuori del campo, ma non conta solo quello. È un lavoro che si fa assieme. Ed entrambi ci abbiamo messo il 100%“.
Si potrebbe immaginare di vedervi giocare con altri compagni, come è capitato a qualcuno negli anni?
“Faccio fatica a pensare ad una cosa simile“.
Perché insieme vincente tanto?
“Non solo. Si parla proprio del lavoro, dei tempi. Noi andiamo quasi col pilota automatico. Attorno alla coppia si costruisce tutto un mondo fatto di equilibri che è difficile, almeno per me, pensare di ripianificare. Alleno dei ragazzi al Quanta Club, sono professore di scienze motorie in un liceo, anche Tiziano ora si dedica all’insegnamento. Capisce che quando si pianifica una stagione, anche gli equilibri del privato contano. E poi noi stiamo bene così“.
Si è parlato di montepremi nell’ultima stagione. Mi dice onestamente, se con ciò che si vince ad un campionato italiano, si rientra nelle spese di gestione?
“Sicuramente no, se non sei supportato dagli sponsor. Anche su questo noi abbiamo lavorato bene e ringrazieremo sempre quelli che hanno puntato su di noi. Una tappa gold può farti guadagnare bene, ma per accumulare un piccolissimo tesoretto, diciamo che devi vincere tanto, ma proprio tanto (ride, n.d.r.)”.