Foto Instagram Giulio Pinali

Giulio Pinali: “La nazionale ha dimostrato che certe occasioni vanno date a tutti”

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Di Roberto Zucca

I primi a festeggiarlo, trascorso qualche giorno dal titolo di campione del mondo, oltre alla sua compagna Eleonora, sono stati Greta e Roberto. Per chi non conoscesse la famiglia Pinali, i due fratelli di quello attualmente più famoso, l’azzurro Giulio, sono due ottimi giocatori di pallavolo. Di questa splendida famiglia, l’opposto della Emma Villas Aubay Siena è l’emblema. Quasi la rappresentazione del fatto che una passione che investe tutta la famiglia possa poi contagiare tutto e tutti:

Io sono più piccolo di Roberto, e ho iniziato a giocare dopo di lui. Abbiamo anche giocato a Modena assieme, poi le nostre strade professionali si sono separate facendo due percorsi distinti e belli entrambi. Ho sempre sentito i miei fratelli vicini, e laddove c’è stata la competizione, è stata sana. E rimane magari in estate, quando al piacere di ritrovarsi, si unisce anche la voglia di fare qualche partitella assieme“.

Che effetto le fa vedere Roberto a Ravenna?

Strano. È una società che ha saputo accogliermi dopo il mio periodo modenese e di cui conservo un bel ricordo. Quando mi ha accennato al fatto che lo avessero contattato per la A2 l’ho spinto a dire di sì, perché a prescindere dal risultato, per lui sarà una bella esperienza. Respirando anche aria di casa“.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Lei invece sta respirando l’aria di Siena.

Una scelta fatta per il progetto che mi è stato presentato, oltre alla mia esigenza di trovare continuità. Ho detto di voler giocare, di voler trascorrere una stagione in campo e la società ha accolto questo mio fabbisogno con piacere e con la voglia di darmi delle responsabilità. Ho accettato subito con entusiasmo“.

Lei parla spesso della continuità. Dopo un titolo mondiale, per lei e per altri cambierà qualcosa?

Non riesco a farne un discorso globale, perché ognuno di noi vive esperienze diverse nelle società di cui sceglie di far parte. Traslando il discorso su di me, credo che sicuramente mi verranno date delle opportunità che ho tutto l’interesse a sfruttare. In generale, i ragazzi della nazionale hanno dimostrato che certe occasioni vanno date a tutti“.

Foto Lega Pallavolo Serie A

Che sensazione le hanno trasmesso i primi giorni a Siena?

Buone. Conoscevo molti dei miei compagni di squadra, per averli avuti sia come avversari sia nel mio team, e sono contento del gruppo che si sta creando. Dobbiamo lavorare per fare sì che il potenziale di questa squadra emerga. Ci sono tutte le carte per far bene“.

Le responsabilità la spaventano o la caricano di entusiasmo?

Un mix di sensazioni. Sono in un’età in cui la voglia di buttarsi è tanta, ma questo campionato, con i nomi e gli organici che circolano, può anche mettere paura. Posso dire che l’entusiasmo e la voglia di fare prevalgono sul resto“.

Foto Instagram Giulio Pinali

Cosa le rimane del titolo mondiale di qualche settimana fa?

Un grande entusiasmo. Un gruppo magico che è riuscito ad andare al di là di chi ci dava per spacciati già nelle qualificazioni, e che ha saputo abbattere i pregiudizi partita dopo partita, col lavoro e con il supporto che c’è stato tra di noi“.

Alcuni suoi compagni confessano che ai Mondiali si respirava un’aria in cui l’amicizia e il supporto prevalevano sui personalismi.

Era ed è un gruppo molto unito. Tutti volevano arrivare assieme a conquistare un traguardo importante. Dobbiamo continuare così anche in vista dei prossimi impegni e di Parigi“.

Foto Volleyball World

Battere i francesi ha un sapore diverso, me lo confessi…

“(ride, n.d.r.) Be’, è una bella sensazione. Ma le confesso che anche battere i padroni di casa davanti a dodicimila persone ha un suo perché. Sono due nazionali fortissime. Battere la Francia è stato forse il momento più entusiasmante. Abbiamo dimostrato in quella occasione il nostro reale valore. Poi la finale contro la Polonia è stata proprio una magia e, ripeto, farlo con un palazzetto che giustamente tifa per i tuoi avversari ti mette addosso una carica inimmaginabile“.

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