Di Alessandro Garotta
La prima finale della stagione incorona nuovamente la Prosecco DOC Imoco Conegliano: a Firenze la squadra gialloblu conquista la 27esima Supercoppa Italiana – sesta della sua storia – battendo in quattro set l’Igor Gorgonzola Novara di fronte ai 3.200 spettatori di Palazzo Wanny (e purtroppo, per gran parte della gara, solo a loro: un voto 4 lo meriterebbe RaiSport per la gestione dell’evento, “oscurato” dalla contemporaneità con il tennis).
In una serata di grande spettacolo, per la qualità tecnica in campo e per gli effetti scenici prima, durante e dopo il match, le Pantere di Daniele Santarelli tirano fuori gli artigli vincendo di misura la prima frazione, vengono sorprese dalla reazione delle piemontesi nella seconda, per poi prendere il comando delle operazioni di gioco nella terza e nella quarta. Ma veniamo alle pagelle per scoprire le migliori e le peggiori di questa Supercoppa.
PROSECCO DOC IMOCO CONEGLIANO
Joanna Wolosz voto 8. Un giorno racconteremo ai nostri nipoti le gesta leggendarie di questa palleggiatrice, che porta a casa con merito il titolo di MVP. Sicuramente viene agevolata nel suo compito dalle ottime prove difensive e ricettive delle compagne, ma se l’Imoco gira come un orologio perfetto – specialmente nella seconda parte della partita – lo si deve soprattutto al fenomeno polacco, che gestisce le attaccanti in maniera eccellente mettendole sempre nelle condizioni di far male e inserisce primi tempi e pipe nel miglior modo possibile.
Isabelle Haak voto 7,5. Nella gara che assegna il primo trofeo stagionale, il livello si alza e le sue percentuali si abbassano, dato che il sistema muro-difesa avversario le riserva un’attenzione particolare. Dopo un primo set complicato (16% di positività in attacco), inizia a carburare nel secondo (44%) per poi salire in cattedra e mostrare tutto il suo talento nel terzo (85%) e nel quarto (67%). Complessivamente il suo 43% non è da buttare, anche se l’efficienza risente un po’ di 4 errori e un muro incassato. Al servizio talvolta forza troppo (4 errori), mentre a muro lavora molto bene e firma 3 stampate vincenti. In ogni caso vince la sfida diretta con Karakurt (22 punti contro i 14 della turca).
Kathryn Plummer voto 8. Percentuali da centrale, in attacco, anche per il martello statunitense, che contro Novara mette a terra 17 palloni su 31 con due soli errori (55% di positività). Il voto alto se lo guadagna tutto in questo fondamentale, risultando decisiva, anche perché a lei tocca spesso e volentieri il compito di attaccare contro il muro schierato. Fatica di più in ricezione (38% di ricezione perfetta), in battuta (nessun ace e 4 errori, ma 7 break point) e a muro (0). Il suo peso specifico nell’economia di gioco della squadra è comunque molto elevato, secondo solo a quello di Haak, con la quale dà vita ad una coppia di bocche da fuoco di rara efficacia.
Kelsey Robinson voto 6. Il primo dato che cattura istintivamente l’attenzione è il suo 27% in attacco (3 su 11). Non granché, in effetti, ma è importante considerare il fatto che Wolosz la attiva con il contagocce e che lei fa molta attenzione a non commettere errori. In questo modo gioca e rigioca, spesso appoggiandosi sulle mani delle avversarie per ricostruire, cercando di non regalare mai nulla. In ricezione non viene quasi mai bersagliata (solo 6 volte), pur facendosi trovare pronta (67% di perfetta). Sicuramente, dal suo ritorno in Italia è una delle prestazioni meno brillanti per la schiacciatrice statunitense, che dal terzo set viene sostituita da Gennari.
Federica Squarcini voto 8,5. La centrale toscana è il vero fenomeno della serata. Contro pronostico quanto si vuole, ma i dati sono incontrovertibili. In attacco fa 8 su 13, un dato che non sposta nulla da solo, ma che racconta di ottima qualità. Dove fa la voce grossa è sia a muro sia in battuta: con diversi tocchi (1 block) e 7 break point costruiti partendo dalla sua micidiale battuta (4 ace). Un patrimonio di giocate assolutamente decisivo per le sorti della gara, di cui le avversarie si ricorderanno a lungo.
Eleonora Furlan voto 5,5. Battesimo del fuoco per la centrale veneta, che si ritrova titolare dopo l’infortunio occorso a Lubian: pur essendo ai margini del gioco, riesce a mettere a terra l’unico pallone che le viene servito.
Monica De Gennaro voto 7,5. Le schiacciate delle fromboliere gialloblu sono certamente spettacolari ed efficaci. Ma nel trionfo di Conegliano sono altrettanto fondamentali le difese e le ricezioni (92% di positiva e 67% di perfetta) della numero 10. Acrobata senza paura, capace di leggere il gioco e rispondere alle bordate che arrivano dall’altra parte della rete, ma all’occorrenza anche regalare alzate precise. Per le sue compagne di squadra è indispensabile avere a fianco una giocatrice che trasmette una tale sicurezza.
Alessia Gennari voto 6,5. Entrata a metà partita, in tutti gli aspetti del gioco vanta un rendimento regolare, caratteristica che la rende un elemento di equilibrio prezioso per l’Imoco. Viene innescata per 10 volte in attacco e lei ne trasforma in punto 4 con 3 errori; in seconda linea è precisa (77% di ricezione positiva e 46% di perfetta) e non subisce alcun ace. Insomma, il trend ascendente delle sue prestazioni stagionali continua e questo dimostra che non si tratta di situazioni occasionali.
Robin De Kruijf voto 7. L’olandese è una delle centrali dal rendimento più alto che si siano mai viste in Italia, di quelle che non sbagliano mai una partita, anche quando non si fanno notare o devono entrare in corso d’opera come sabato. Il suo 60% in attacco, la stampata vincente e i suoi tocchi a muro parlano di una prova preziosa, che diventa decisiva se affiancata a quella di Squarcini e poi paragonata a quella dei posto-3 della Igor.
Pericati e Gray n.g.
IGOR GORGONZOLA NOVARA
Jordyn Poulter voto 6. Si trova a dover fronteggiare due problemi enormi, che si cronicizzano man mano che la partita si dipana: una ricezione meno precisa del solito (complessivamente 38% in ricezione perfetta), che la fa correre e le concede ben poche opzioni, e la serata nera di Karakurt, l’unica che avrebbe potuto dare una mano in una situazione di questo tipo. Difficile fare di più in quelle condizioni. A muro la palleggiatrice statunitense è una delle poche ad essere andate a segno e al servizio non commette errori.
Ebrar Karakurt voto 5. Sarebbe ingiusto pretendere che riesca a fare la differenza pur non avendo la possibilità di attaccare palloni sempre facili, ma purtroppo se un opposto mette a terra 13 palloni su 41 in una Supercoppa di solito per la propria squadra non ci sono tante speranze di portare a casa il trofeo. Si salva solo al servizio, firmando l’unico ace della Igor.
Caterina Bosetti voto 6,5. Gioca la sua partita senza risparmio. I numeri la premiano sia in ricezione (86% di tocchi positivi e 59% di perfetti) sia in attacco, avendo messo a terra il 38% dei palloni ricevuti, non poco per una banda di equilibrio contro una squadra organizzata come quella gialloblù. Se non riesce comunque a fare la differenza è perché la sua efficienza finale è bassa, condizionata da ben 1 attacco out, 4 muri subiti, 1 battuta sbagliata e 1 ace subito. Peccato, perché sul piatto ci mette anche una stampata vincente, oltre alla solita leadership.
Kenia Carcaces voto 6. Quando tutto fila liscio dà l’impressione di essere un buon fattore per Novara con la varietà di colpi che si ritrova in attacco, ma quando il gioco si fa duro troppo spesso fatica a mettere la palla a terra denotando assenza di killer instinct. Nel complesso è comunque una prestazione sufficiente per l’esperto martello cubano chiamato a sostituire Adams (11 punti con il 35% di efficacia e 2 errori in fase offensiva e il 48% di ricezione positiva).
Cristina Chirichella voto 6. Non fosse per i 3 muri che mette a segno, una buona cifra rispetto ai suoi standard nel fondamentale, la prova del capitano sarebbe negativa, perché in attacco fatica molto (3 su 10 con 2 errori) e al servizio non porta quasi nulla alla causa della Igor (ben 5 errori dai nove metri). Va considerata l’attenuante generica legata al fatto che leggere il gioco di Wolosz e bucare il sistema muro-difesa di Conegliano è sempre difficile, ma se l’obiettivo era quello di vincere la Supercoppa, non potevano esserci speranze senza una prova ai limiti della perfezione di Chirichella.
Anna Danesi voto 5,5. Il suo rientro da titolare non porta alcuna risorsa in più alla squadra, nonostante un atteggiamento positivo: si dimostra grintosa e prova a bucare le avversarie in primo tempo, ma trovare la marcia in più dopo uno stop per infortunio è davvero complicato così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete (alla fine mette giù 3 palloni su 10 e sigla solo un muro-punto).
Eleonora Fersino voto 5. Serata di grande tribolazione per il libero veneto quella di sabato. Chiude con percentuali insufficienti in ricezione (45% di positiva e 32% di perfetta) e accusa 4 ace, rimanendo spesso impietrita di fronte alle battute di Squarcini. Anche in difesa non è di aiuto alla squadra nel tentativo di avvicinarsi all’efficacia dimostrata dall’Imoco, anche perché è troppo spesso fuori posizione rispetto alle traiettorie delle attaccanti avversarie.
Sara Bonifacio voto 6,5. Coach Lavarini la fa partire dalla panchina, sperando che il talento di Danesi potesse dare alla squadra qualcosa in più contro un team organizzato come Conegliano, ma dopo tre set deve buttarla dentro per cercare di raddrizzare la partita. La centrale piemontese risponde presente in attacco (3 su 3), ma non dà molto di più della compagna a muro (0 block).
Julia Ituma voto 6. In campo solo per alcuni scambi, mette a referto 3 punti su 5 tentativi e incappa nell’errore che chiude la contesa (la partita era già ampiamente indirizzata).
Gaia Giovannini voto 6. Quando entra per il giro dietro o nei momenti di appannamento di Carcaces, alza il livello della squadra in ricezione (86% di positiva e 71% di perfetta) e dà più equilibrio.
Battistoni n.g.