Di Redazione
Sulle colonne de La Stampa si legge oggi un articolo scritto da Mauro Fabris, presidente della Lega Volley Femminile, che punta il dito contro FIFA e UEFA per l’atteggiamento di censura, definito da Fabris “vergognoso”, che stanno portando avanti nel corso dei Mondiali di calcio in Qatar nei confronti delle vicende iraniane e le questioni legate ai diritti civili e sociali. Di seguito un estratto dell’articolo.
Lo sport è stato più volte capace di sollevare le coscienze in passato: non ultima, la Nazionale di calcio dell’Iran, che proprio durante i dibattuti Mondiali in Qatar, ha deciso con un gesto commovente e di straordinario coraggio dei propri atleti, di non cantare l’inno nazionale nella partita d’esordio contro l’Inghilterra, come segno di protesta e di denuncia al mondo per quanto accade in Patria. Un segnale è arrivato anche da altre Nazionali, a sostegno dei diritti Lgbtqia+ e dei lavoratori deceduti per la costruzione degli stadi.
Tutte voci vergognosamente messe a tacere dalla Fifa e dalle autorità qatarine, che hanno bloccato ogni manifestazione di dissenso fuori e dentro gli stadi, cancellandole dalle tv del mondo: una vergogna su cui è calato il silenzio di tutti, a partire dalla nostra Federcalcio.
La Lega Volley Femminile è sempre stata attenta alle questioni dei diritti civili e sociali, specialmente quelli femminili, e si adopererà per mantenere viva l’attenzione durante la stagione sportiva e oltre, con campagne di comunicazione già avviate durante le partite dei propri Campionati e in occasione della Finale di Coppa Italia di fine gennaio a Bologna. Lo sport, ancora una volta, deve stare dalla parte delle persone, della difesa della loro dignità e libertà.