Di Giuliano Bindoni
La Coppa Italia prende la strada di Piacenza, un altro trofeo che per Trento sfuma sul più bello. Al termine della premiazione i giocatori dell’Itas rientrano tutti velocemente nello spogliatoio, neanche Lorenzetti si affaccia in zona mista per rilasciare dichiarazioni. Quando il palazzetto si è praticamente svuotato, vediamo però il capitano (e top scorer della finale) Matey Kaziyski che scatta gli ultimi selfie con alcuni tifosi. Lo raggiungiamo e lui, molto garbatamente, ci concede un’intervista esclusiva. L’unico che ci mette la faccia, insomma, ma del suo spessore, anche umano, è cosa nota a tutti, e da molto tempo.
La prima domanda che gli poniamo è di quelle scomode, alle quali solo un capitano può rispondere con lucidità. E così è infatti: le finali perse iniziano ad essere un po’ tante, rischiano di minare alcune certezze?
“Non credo, ma comunque sì, pesano, sono sconfitte importanti, però il fatto di esserci è un’esperienza di alto livello. Bisogna imparare a giocare queste finali meglio e non c’è modo migliore di starci e giocarle più e più volte. Sicuramente non la migliore partita da parte nostre, ma credo che quella con Milano ci ha tolto tante energie e non ci ha permesso di essere al 100% oggi. Invece la squadra avversaria ha cominciato dal primo punto a tenere il ritmo ed essere dominante”.
Vanno riconosciuti sicuramente i meriti di Piacenza (“Sì, nettamente” annuisce Kaziyski, ndr), ma va anche detto che ha affrontato due grandi squadre entrambe in giornata no, soprattutto al servizio che è stato un fattore.
“Più che (male) il nostro servizio, loro hanno prodotto tantissimo con il loro. Secondo me possono arrivare infondo anche in campionato perché si vede che quando sono in forma hanno un gioco fluido e sono in gamba”.
“Chi mi ha impressionato di più di loro? A parte l’mvp Leal che ha fatto davvero una gran partita e Simon che ha come sempre la sua presenza in campo, più di tutti dico Brizard che ha fatto veramente un’ottima partita in palleggio”.