Sorride la Sir Safety Susa Perugia al termine di Gara 3 dei quarti di finale, ma ancora una volta non è stata una partita facile quella contro l’Allianz Milano, domata solo sul 3-1 dopo due set di grande fatica. Un aspetto che sottolinea anche Massimo Colaci nel dopogara: “Noi ormai ci aspettiamo solo partite così, di grande sofferenza. Quello che è stato fino a 10-15 giorni fa non esiste più: adesso ci saranno pochi 3-0, ci sarà da soffrire. Noi siamo stati bravi a rimanere attaccati alla partita nel primo e soprattutto nel secondo set, nonostante non stessimo giocando bene, perché abbiamo fatto tanti errori soprattutto in attacco“.
“Da adesso in avanti – ribadisce il libero di Perugia – la cosa più importante è portarla a casa. Loro per metterci sotto sono dovuti andare a mille, e una volta chiuso il secondo set noi avevamo più slancio e loro forse sono calati un pochino; insomma, quel finale di secondo set è stato decisivo“. Nella rimonta Colaci ha anche esaurito la voce: “Era da un po’ che non mi succedeva… bisognerebbe essere più concentrati sulle cose da fare in campo, ma volte serve anche tirar fuori la voce e fare qualche esultanza in più per trascinare la squadra e il pubblico, anche si perde un po’ di lucidità e si spreca qualche energia”.
“È stata una partita difficilissima – conferma Andrea Anastasi – la cosa positiva è che siamo cresciuti a gara in corso dal punto di vista tecnico. Siamo stati sontuosi a muro-difesa, mentre secondo me abbiamo fatto fatica all’inizio a trasformare le difese che facevamo e questo ci ha un po’ penalizzati, però sono felice della reazione da grande squadra“.
Non c’è tempo per riposare, dato che Perugia è attesa da un’altra gara cruciale come la semifinale di andata di Champions League in casa dello Zaksa: “Per fortuna arriveremo presto in Polonia e avremo tempo per recuperare, poi martedì prepareremo la gara. Non dobbiamo abbandonare la nostra idea di gioco ma continuare ad andarci dentro; quello che mi fa piacere è avere giocatori che trasformano in oro quello che toccano quando entrano in campo” conclude Anastasi.
