Good vibes. È questa l’espressione che mi ripete due o tre volte Riccardo Copelli, traendo spunto dal suo coach Daniele Morato, che da qualche settimana ha preso in mano le redini della Agnelli Tipiesse Bergamo. Formazione, quella bergamasca, che affronterà i Play Off Promozione della Serie A2 con la consapevolezza di non essere la favorita, ma certamente con la voglia di riscattarsi, rispetto ad una stagione che non ha pienamente soddisfatto nessuno dei suoi componenti:
“Daniele ci ha ridato il sorriso e la tranquillità che ci permette di affrontare questi Play Off e la preparazione a tutte queste finali con la serenità che merita il momento. Con questo, non voglio dire che chi c’era prima di lui ci avesse tolto quella tranquillità. Diciamo solo che la sua ventata di freschezza ha iniziato a dare dei segnali. Lui ci dice sempre che alla base di tutto ci deve essere il piacere di allenarsi e di stare in palestra. Provando le cosiddette good vibes“.
Forse Bergamo potrebbe essere la scheggia impazzita che rimischia le carte.
“Quello che so è che i Play Off saranno una sfida tra Vibo, che ha fatto un campionato a parte, e che gioca chiaramente con l’obiettivo di salire in Superlega e le restanti sette. È stato un torneo molto strano, e lo dico che la presunzione di aver giocato qualche campionato di A2. Si giocava per fare punti in casa, poi in trasferta tutte quante hanno fatto fatica, noi in primis. Ottenere punti in trasferta era di per sé un risultato“.
Parte tutto da Porto Viro, squadra sorprendente.
“Loro sono stati bravi a imporsi e a creare un bell’ambiente e un bell’affiatamento con cui affrontare questo campionato. Noi dovremo giocarci una finale, provando a ribaltare i risultati ottenuti con loro in regular season. Il campo di Porto Viro è un vero fortino da cui sono uscite in molte con le ossa rotte. Proveremo a ribaltare anche quel pronostico. Non nego che mi piacerebbe riprovare certe emozioni, come quella di rigiocare certe partite. Io sono convinto che questo gruppo, giocando una partita alla volta, abbia le potenzialità per fare bene“.
Dove arriva col pensiero quando pensa alle gare che vorrebbe rigiocare?
“Alla prima stagione di Piacenza. Un gruppo incredibile, così come ne ho trovato pochi in carriera. Penso all’onore di giocare con Fei, che è sempre stato un idolo per me. Penso anche a quanto è stato bello concludere il campionato con la promozione in Superlega. Anche se, l’anno successivo, avrei voluto qualche occasione per giocarmi il posto in Superlega. Ed è una cosa a cui aspiro ancora, nonostante l’altezza non sia completamente dalla mia parte. Ma sono state due stagioni splendide, giocate in una piazza prestigiosa, che porto sempre nel cuore“.
Così come l’Emilia. Lei è partito da Brescello.
“Un paesino tra Parma e Reggio Emilia, nel quale giocavo con la squadra amatori insieme a papà. Giocavo a calcio, facevo il portiere. Poi il mio professore di educazione mi ha convinto a giocare a Parma. Il classico racconto di chi ha provato, è andato bene, ha fatto qualche campionato regionale ed è partito così“.
Modena, poi subito Monza in prima squadra. Chi ricorda di quegli anni?
“Giocavo con Salsi a Modena, giusto per dirne uno. Ma in realtà ho avuto il piacere di condividere il campo con tanti buoni giocatori. Voglio ricordare Tim Held, che è un amico e che ho avuto piacere di ritrovare qui a Bergamo. Ho avuto la fortuna di essere allenato da Tommasini, uno che mi ha lasciato molto, sotto tutti i punti di vista“.
Dopo gli anni di Monza, Piacenza, Lagonegro, arriva Cantù. Cosa si prova a vederla sopra Bergamo?
“Non provo invidia per le squadre che hanno fatto meglio di noi, e soprattutto con cui mi sono lasciato bene. Loro sapevano quanto fosse importante la chiamata di Bergamo e quanto ci tenessi a far parte del progetto Agnelli. Io dal canto mio, sono contento che una squadra che mi ha fatto sentire in un ambiente famigliare, e soprattutto benvoluto, stia facendo così bene“.
In questi giorni si parla anche del futuro di Bergamo e del suo impianto sportivo. Non posso non chiederle un commento.
“Posso dirle che io sono venuto qui per Angelo Agnelli e Vito Insalata, che mi hanno illustrato un progetto bellissimo. Questa società ha una storia lunghissima e molto importante, per la quale si potrebbe lavorare al fine di venirsi incontro, trovando una soluzione. Cosa che spero succederà, collaborando con l’Amministrazione Comunale di Bergamo“.
La faccio sorridere. Andiamo con la testa a quest’estate. A Viareggio.
“Quindi parliamo di Beach Volley. È una passione, una seconda pelle. Sono contento di giocare un’altra stagione con Riccardo Giumelli, che è una persona fantastica con cui condivido il campo già da un po’. L’obiettivo sarà disputare assieme qualche tappa del Campionato Italiano e divertirci. Anche se in campo siamo due che non vogliono assolutamente sentir parlare di sconfitta“.
Troverà il tempo per qualche esame in Cattolica?
“Mi mancano otto esami per laurearmi in Economia. Ho sacrificato molto per la scuola, ho fatto il liceo classico e alla scuola ci ho sempre tenuto molto. Studio marketing, e non mi dispiacerebbe lavorare nel settore sportivo“.