Partono di slancio le due semifinali dei Play Off Scudetto, con Trento e Civitanova che fanno la voce grossa sin da subito e si sbarazzano in fretta delle proprie avversarie. Ma se da Milano ci si poteva aspettare un passo falso dopo le fatiche perugine e soprattutto la stanchezza accumulata negli ultimi giorni fra Gara 5 e gli spostamenti in pullman, fa più rumore il ko di Piacenza, che ad un certo punto del match molla completamente provocando anche l’arrabbiatura del proprio allenatore, che di certo non le manda a dire ai propri giocatori. Ecco l’analisi delle due partite nel nostro pagellone.
Trento-Piacenza. Mattatore di serata è Lavia (voto 8,5), che chiude una partita pressoché perfetta con 13 punti e soprattutto 2 soli errori fra battuta e attacco. Piace molto anche il lavoro di Sbertoli (voto 7,5), che sente nell’aria l’idea di potersi giocare la prima Finale Scudetto della carriera e lavora molto bene con il gioco primo tempo e pipe. E del gioco al centro ne approfitta soprattutto Podrascanin (voto 8), che chiude con un lodevole 83% sommato a ben 4 muri-punto, uno in meno del compagno di reparto Lisinac (voto 6,5) meno usato in attacco. Soffrono un po invece Michieletto (voto 5,5) e Kaziyski (voto 6,5) ma quando la palla scotta si fanno trovare sempre presenti così come Laurenzano (voto 7), ormai sempre più solido nella seconda linea trentina.
Piacenza parte forte, ma probabilmente il primo set perso sul filo di lana le pesa più del dovuto, e così dal secondo set comincia a calare progressivamente dando la sensazione di mollare completamente senza colpo ferire. Brizard (voto 5,5) non riesce a stimolare e tenere in partita i suoi attaccanti, fatta eccezione per il solito Simon (voto 7) al centro della rete. Lucarelli (voto 5) appare la brutta copia del giocatore spesso ammirato e macchia la sua prova con tanti errori diretti, Leal (voto 5) fa qualcosa meglio in attacco, ma sembra uno dei primi a tirare i remi in barca nel momento del bisogno. Non si salva neppure Romanò (voto 5,5) nel grigiore dei suoi, che annaspano fra una moltitudine di errori al servizio. Si salva il solo Scanferla (voto 7) mentre sprofondano nell’anonimato Caneschi (voto 5,5) e i subentranti Basic (voto 4) e Recine (voto 5,5).
Civitanova-Milano. Tutto facile per i padroni di casa che, trascinati dal solito Nikolov (voto 7,5… ma quanta fatica in ricezione!) e da uno Zaytsev (voto 9, e pensare che hanno provato a venderlo tutto l’anno!) pressoché perfetto in ogni fondamentale, trovano spinta anche da un ritrovato Yant (voto 7). Con Balaso (voto 8) in gran forma tutto riesce facile al talento di De Cecco (voto 7,5), ed ecco allora che anche la coppia di centrali Anzani–Chinenyeze (voto 7) si diverte a suon di attacchi in una squadra che dopo due mesi di enormi difficoltà sembra davvero aver svoltato e ritrovato unità d’intenti.
Milano, come dicevamo, resta un po’ al palo in questa partita, sempre lontana da Civitanova e mai realmente pericolosa, ma ha già dimostrato con Perugia di avere più vite di un gatto e di saper alzare il proprio livello di gioco, per cui mai darla per spacciata. Piano e Loser (voto 6) sono gli unici a murare i marchigiani, per il resto è notte fonda, anche se finalmente si rivede un buon Patry (voto 6,5), affiancato da un Melgarejo (voto 6) costante in attacco. Chi fatica tanto a trovare ritmo, anche perché molto cercato in ricezione è Ishikawa (voto 5), che stenta a ritrovare il livello di gioco espresso nel turno contro Perugia. Con lui male anche Pesaresi (voto 5), che non riesce a garantire continuità di palloni a quel Porro (voto 5,5) che stavolta non riesce ad accendere la miccia nei suoi attaccanti.
di Paolo Cozzi