È di gran lunga la squadra più titolata e più celebre di Russia, eppure per ben 4 anni consecutivi ha fallito il traguardo più importante: quello dello scudetto. Ora finalmente lo Zenit Kazan ha colmato la lacuna, vincendo la Superleague maschile per l’undicesima volta nella sua storia, e lo ha fatto in modo roboante: tre sconfitte nell’intera stagione, una sola nei playoff, nessuna in finale contro la Dinamo Mosca. Dopo due vittorie casalinghe piuttosto nette, infatti, lo Zenit si è aggiudicato in casa dei rivali una Gara 3 appassionante e avvincente, chiudendo sul 2-3 (25-23, 25-23, 17-25, 28-30, 13-15) dopo un’epica rimonta dal 2-0.
La squadra di Alexey Verbov ha rischiato grossissimo nel quarto set, in cui era stata avanti anche 20-24 prima di chiudere ai vantaggi, e nel quinto ha dovuto recuperare dall’11-8 e dal 12-10. Alla fine gli ospiti sono riusciti a serrare le fila, malgrado una ricezione da incubo: 20% di positività e 16 ace subiti non sono bastati a fermare uno strepitoso Dmitry Volkov (21 punti con il 74% in attacco, 5 muri e 2 ace) e Sam Deroo (22 punti, 5 muri, 57% di efficacia). Fondamentale per l’andamento della partita anche l’infortunio al ginocchio subito da Pavel Pankov, palleggiatore e capitano della Dinamo, che nel quarto set ha dovuto lasciare il posto a Sventitskis. Ottima prova comunque per Tsvetan Sokolov (27 punti, 6 ace) e soprattutto per Anton Semyshev (23 con il 63%).
Con questa vittoria Maxim Mikhaylov raggiunge quota 8 scudetti, tutti con lo Zenit, e diventa il giocatore più titolato del campionato russo dopo Sergey Tetyukhin, che ne ha vinti 10. 8 titoli – 7 in campo e uno in panchina – anche per Verbov, che commenta così la vittoria: “Le lacrime dei ragazzi la dicono lunga, anche sulla complessità del nostro percorso. Sono lacrime di gioia per un lavoro ben fatto. Abbiamo dimostrato a noi stessi che la mancata vittoria dell’anno scorso era stata solo un incidente. Sono molto felice e orgoglioso di aver lavorato bene, corretto gli errori e non aver lasciato nessun dubbio sul fatto che meritiamo questo scudetto“.
La finalissima vinta contro la Dinamo è stata anche l’ultima partita giocata dal centrale Alexander Volkov, campione olimpico a Londra 2012, che a 38 anni ha annunciato il suo ritiro dal volley giocato.
(fonte: BO Sport)