Da una parte i campioni delle ultime due edizioni, dall’altra una debuttante assoluta, che però ha appena dominato la finale scudetto proprio contro i rivali. Zaksa Kedzierzyn-Kozle e Jastrzebski Wegiel si affrontano sabato 20 maggio a Torino (alle 20.30) nella Super Final della Champions League maschile, che dunque per la terza volta consecutiva andrà a una rappresentante della Polonia, cosa mai accaduta nelle precedenti 42 edizioni: già questo basterebbe a farne un appuntamento storico e a giustificare l’invasione di tifosi polacchi che si prevede al PalaAlpitour. Lo Jastrzebski in questa stagione ha vinto – oltre allo scudetto – la Supercoppa nazionale, lo Zaksa si è aggiudicato la Coppa di Polonia: per entrambe l’appuntamento europeo sarebbe una magnifica ciliegina sulla torta.
LA STORIA – Come accennato, si tratterà ovviamente di una sfida inedita a questo livello, ma in compenso le due squadre si sono già incontrate per ben 7 volte in questa stagione, comprese le già citate finali di campionato, Coppa e Supercoppa. Lo Jastrzebski ha già eguagliato il record di 9 vittorie in Champions League, il massimo per una squadra polacca, da lei stessa stabilito nel 2013-2014. In caso di vittoria, invece, lo Zaksa diventerebbe la quinta squadra ad aggiudicarsi tre Champions consecutive: in passato ci sono riuscite CSKA Mosca (per due volte), Modena, Trento e Zenit Kazan, che ha allungato la serie fino a 4. La squadra sponsorizzata da Grupa Azoty avrebbe la particolarità di centrare l’obiettivo con tre allenatori diversi, dato che a Grbic e Cretu è succeduto Tuomas Sammelvuo.
I TEMI – La finalissima può anche essere vista come il confronto tra due scuole pallavolistiche rivali: se lo Zaksa si basa sull’ossatura della nazionale polacca, con uomini come Sliwka, Kaczmarek e Janusz, lo Jastrzebski deve invece molto al trio francese composto da Benjamin Toniutti, Stéphen Boyer e Trevor Clevenot. Vale la pena di ricordare che Toniutti è il grande ex della sfida, avendo giocato nel Grupa Azoty fino al 2021 e vinto la prima storica Champions. Entrambe le squadre, inoltre, si sono rinforzate con un innesto a stagione in corso: l’arrivo di Bartosz Bednorz ha dato una decisa svolta alla stagione dello Zaksa in particolare in Europa (straordinarie le sue prove nei quarti e in semifinale), ma anche il centrale Moustapha M’Baye – sostituto dell’infortunato Wisniewski – è stato a sorpresa decisivo per lo Jastrzebski.
Proprio il rendimento di Bednorz potrebbe essere la chiave della sfida di Torino: nelle tre gare di finale scudetto, infatti, la squadra di Marcelo Mendez è riuscita a limitare l’ex giocatore di Modena con una battuta chirurgica, togliendo allo Zaksa il suo punto di riferimento in attacco, e a contenerne il devastante servizio. Dall’altra parte, invece, sarà fondamentale la prova di Tomasz Fornal, che contende il posto in nazionale allo stesso Bednorz e a Semeniuk, e con Boyer si gioca il ruolo di top scorer dello Jastrzebski (134 punti contro 141). Per i campioni in carica, da tenere d’occhio ovviamente Aleksander Sliwka e Lukasz Kaczmarek, che con 219 punti messi a segno in questa edizione della Champions è già il secondo miglior realizzatore di tutti i tempi dietro ad Atanasijevic.
LE DICHIARAZIONI – Tra i protagonisti delle tre finali consecutive raggiunte dallo Zaksa c’è Aleksander Sliwka: “Questo è un momento speciale per il club e per la città – ha detto nella conferenza stampa della vigilia – siamo elettrizzati. Non c’è una formula speciale per arrivare a questi livelli, non c’è un segreto e se ci fosse non ve lo direi! Penso però che a fare la differenza sia l’atmosfera del club, la volontà di lavorare e di vincere. Ho un ricordo particolarmente bello della prima finale a Verona, è stato un momento magico, e l’anno scorso ci siamo riusciti di nuovo dando il 100%. Anche quest’anno abbiamo una grande squadra, e non è una coincidenza che siamo qui insieme allo Jastrzebski, perché dimostra la crescita del volley polacco: ne siamo orgogliosi e faremo di tutto per vincere. Ovviamente c’è grande rivalità tra le due squadre, ma c’è anche grande rispetto, considerando che molti di noi hanno giocato insieme“.
Tuomas Sammelvuo è stato il primo finlandese a vincere una Champions League da giocatore, e ora ci riprova come tecnico: “È la partita che chiude la stagione ed è un onore esserci, tutte e due le squadre daranno il massimo. Queste due squadre si sono sfidate tantissime volte nelle finali e questo ci dice molto della cultura di entrambi i club. Difficile stabilire quale sia il campionato migliore al mondo, ma sicuramente il movimento polacco è al top: il campionato è difficilissimo, per la forza delle squadre, l’attenzione dei media, l’ambiente professionale e la grande pressione, che ci spinge a migliorare sempre. La sfida con lo Jastrzebski? Quando giochi così tante volte contro la stessa squadra puoi cercare di studiare dei piccoli dettagli, ma quello che conta è guardare dalla nostra parte del campo, cercare di dare il massimo in ogni scambio“.
Per l’argentino Marcelo Mendez sarà invece la prima finale di Champions, dopo tanti trionfi a livello sudamericano: “Siamo felicissimi di essere qui, siamo davvero entusiasti e combatteremo fino all’ultimo. Credo che la PlusLiga sia uno dei campionati più difficili del mondo, in questa stagione abbiamo giocato 53 partite ad altissimo livello, è stata una grande esperienza per me. Queste partite sono caratterizzate dalle grandi emozioni, ma credo che il segreto sia tenere il focus sulla tattica“.
Benjamin Toniutti parla della recente sfida in campionato con lo Zaksa: “Dobbiamo dimenticarci quella vittoria, già da prima dei playoff ci siamo detti che era importante separare questi due momenti della stagione. Sono due competizioni differenti: in campionato abbiamo giocato al meglio delle 5 partite, qui è una gara secca. In più entrambe le formazioni hanno avuto 10 giorni di tempo per preparare questa finale e tutto può succedere. Sono felice di essere qui in un momento storico per il club, sappiamo quanto è forte lo Zaksa e ci prepariamo per una grande battaglia, noi daremo tutto per conquistare la Coppa“.
Ovviamente non può mancare la domanda sul suo ruolo di ex, a cui il palleggiatore francese risponde asciutto: “Abbiamo fatto la storia con lo Zaksa due anni fa, ma ora sono felice di giocare la finale con un altro club. Sto dando il massimo con questa maglia ora, e anche vincere la Champions con due squadre diverse sarebbe qualcosa di speciale“.