Quella conquistata nelle Super Finals di Torino contro l’Eczacibasi è la sesta Champions League per Giovanni Guidetti, e sicuramente la più difficile, per mille motivi. A fine partita è palpabile la commozione dell’allenatore modenese, colpito solo pochi giorni fa dalla scomparsa della madre: “Per la prima volta, dopo l’ultimo punto vinto non ce la facevo a festeggiare. Dovevo essere forte e mostrarmi forte anche alla squadra, però se avessi abbracciato altre due giocatrici avrei pianto. Sto trattenendo le lacrime ancora adesso, ma le teniamo per dopo“.
Per il VakifBank, oltretutto, quella appena terminata è stata un’annata piena di ostacoli e carica di tensione: “Assolutamente una stagione difficile per noi – conferma Guidetti – la squadra era nuova, ci abbiamo messo molto a capirci e conoscerci, poi siamo davvero partiti e nonostante questo abbiamo perso tante partite importanti“. Per spiegare la situazione, il tecnico italiano ricorre addirittura a un’immagine mitologica: “Ho detto alle ragazze che siamo come l’idra, l’animale a cui, quando gli tagli la testa, gliene ricrescono due. A noi hanno tagliato la testa un sacco di volte e ci è sempre ricresciuta, e stasera ne abbiamo tirato fuori altre due“.
“Non è stata una grande partita – ammette Guidetti – ma è stata una gara di grande tensione, di grande testa. Le Champions vinte? Non le conto, non mi interessano, ma ringrazio Dio, ringrazio la mia famiglia, ringrazio la vita per l’opportunità che mi dà, e posso assicurare che con il Vakif è più facile vincerla che con qualsiasi altra squadra. Quindi ho fatto il mio dovere nella maniera migliore che posso“.
Il tecnico del Vakif parla poi della grande prova di Paola Egonu: “Lei è quella di questa partita. Se vi ricordate bene, l’anno scorso noi abbiamo vinto contro Conegliano, ma lei ha fatto comunque più di 40 punti. Oggi sapevo che la squadra avversaria non aveva le caratteristiche per infastidirla: la palleggiatrice è stata brava a capire quello che doveva fare, c’era una giocatrice che loro non riuscivano a tenere e ha fatto bene a insistere su di lei. Una palleggiatrice è intelligente quando fa quello che deve, non quando si inventa cose strane. Loro sono state brave a tenere gli altri due posti 4 ma hanno fatto male su Paola, noi abbiamo fatto molto bene su Boskovic e un pochino meno sulle altre“.
Il bilancio della stagione del VakifBank è comunque positivo: “Peccato per il secondo Golden Set (il riferimento è alla sconfitta con il Fenerbahce nelle semifinali del campionato turco, n.d.r.), ma vincere una partita per 4-0 a questi livelli è già un’impresa, rifarlo due volte in una settimana era quasi impossibile. Dopo quella batosta sono arrivato in spogliatoio e ho messo davanti alle ragazze una bottiglia di champagne, la Champions League e l’immagine dell’idra. E da lì siamo ripartiti“.
Guidetti ha però un sassolino da togliersi dalla scarpa, e riguarda il mercato che il prossimo anno lo priverà della stessa Egonu e di altre giocatrici importanti: “Bisognerebbe fare come il calcio e mettere dei paletti al mercato. Noi abbiamo dovuto fare la squadra nel momento in cui in Turchia c’era stato terremoto, era difficile parlare con la gente e pensare ai soldi. Un mercato a maggio, dopo la Champions, sarebbe diverso e molte cose cambierebbero. Poi certo, sarà un VakifBank diverso l’anno prossimo, ma lo è stato anche quest’anno e due anni fa…“.
di Eugenio Peralta