Riccardo Gollini: “Resto a Modena perché mi dà gli stimoli giusti”

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Avere 23 anni ed essere Riccardo Gollini è una grande fortuna, non solo per l’atleta che si è o si sogna di essere, ma per la maturità che non si eredita, ma si plasma prendendo il meglio della vita. Riccardo è trasparente, pesa ogni parola; si capisce che in un gruppo così affiatato come quello di Modena Volley è felice di essere una conferma, e soprattutto è felice di esserne diventato parte.

Quello che si andrà a creare quest’anno è un ottimo gruppo, nel quale attorno a tre elementi di straordinaria esperienza, come Bruno, Juantorena e Stankovic, ci saranno dei giovani talentuosi che hanno già cominciato a fare molto bene e cercheranno di creare lo stesso affiatamento con il quale ci siamo lasciati a fine stagione“.

Qualche innesto ma con un’ossatura solida. Il vero cambio ci sarà in panchina.

Sono molto felice di ritrovare Petrella, che ho già avuto nel periodo delle giovanili. È un allenatore che mi è sempre piaciuto e che è stato il vice di un maestro come Angelo Lorenzetti. Sono certo che tutti saremo pronti a dargli il benvenuto che merita e a virare verso un’unica direzione col giusto entusiasmo“.

Riccardo Gollini Valsa Group Modena
Foto Lega Pallavolo Serie A

Earvin Ngapeth lascia Modena. So che avevate un bel legame.

Voglio raccontarle questa cosa. La prima volta che ci siamo conosciuti abbiamo fatto un bellissimo allenamento e poi siamo usciti a cena, anche per conoscerci tra di noi. Il giorno dopo, quando Earvin è arrivato all’allenamento mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che da quel giorno dovevo considerarmi parte della sua famiglia e che di qualsiasi cosa avrei avuto bisogno, lui ci sarebbe stato per me. Ecco, questo è Earvin. Una persona capace di spiazzarti con un gesto così pieno di umanità e affetto. Mi dispiacerà non vederlo in palestra, è un giocatore da cui si ha solo da imparare perché è un talento puro che ti toglie il fiato con certe giocate. So per certo che continueremo a sentirci e a vederci quando si potrà perché è davvero un amico“.

Ritroverà Bruno.

Con cui ho un rapporto fraterno. È un giocatore che crea una bella alchimia in spogliatoio e un atleta davvero umile. Oltre ad avere una classe e una personalità fuori dal comune“.

Da chi si guarderà le spalle Modena?

Non me ne vogliano le altre, ma credo che Piacenza e Perugia siano un gradino sopra tutte. Piacenza in particolare, quando è in giornata, è una squadra che fa impressione. Sono curioso di vedere come arriverà alla nuova stagione la Lube e poi c’è Trento che rimane un’ottima squadra, anche se perdere Matej credo faccia una certa differenza. In compenso, a proposito di altre squadre, anche Milano sarà una bella corazzata, così come Monza che si è aggiudicata Takahashi o Verona che è stata già ostica lo scorso anno“.

Riccardo Gollini Valsa Group Modena
foto Modena Volley

A Modena lei cosa chiederà?

Spero di poter fare una stagione di grande lavoro, perché credo di avere un buon margine di crescita nel ruolo. Voglio poter continuare nel mio percorso e sarò affiancato da Federici, che è un libero che mi è sempre piaciuto moltissimo“.

Molti scelgono di scendere di categoria o di andare in una squadra meno attrezzata per giocare e fare esperienza. Perché si sceglie di restare a Modena?

Perché è Modena. Perché la qualità del lavoro è altissima, perché la società è di altissimo livello e perché entrare in palestra e allenarsi con le persone con cui mi ritrovo tutti i giorni è un’enorme occasione da sfruttare. Poi le dico, le telefonate mi sono arrivate e ho fatto le mie riflessioni, perché è logico che abbia tanta voglia di giocare. Ma la società ha saputo darmi gli stimoli giusti e mi ha fatto sentire parte del progetto, così ho deciso di firmare un contratto fino al 2026. E sono molto felice di poter trascorrere un triennio dove sono nato e cresciuto pallavolisticamente“.

Lei è molto modenese.

Sì. Decisamente. È un luogo meraviglioso in cui crescere. Io studio anche all’università, quindi sono proprio radicato!“.

Riccardo Gollini Valsa Group Modena
foro Modena Volley

Col sogno di diventare avvocato?

Sono al terzo anno di Scienze Giuridiche e mi piacerebbe molto intraprendere la carriera dei miei zii Eugenio e Davide, fratelli di papà. Davide è il mio procuratore e poter, in futuro, esercitare lo stesso mestiere sarebbe un sogno“.

Come l’azzurro?

Sì, un sogno di cui vorrei ritornare a far parte, anche perché quando indossi quella maglia capisci quanto sia bello esserci“.

di Roberto Zucca

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Stephen Maar tra passato, futuro, famiglia (si sposa) e Trento: “L’avversaria peggiore, ma…”

Sale in Zucca

Prendi un ragazzo di 22 anni che arriva in Italia, a Padova, direttamente dal Canada. Capisci subito che ha un’energia speciale, fatta più di quello che non è ancora, ma che saltuariamente ti mostra in campo, che di quello che poi sarà il suo vissuto negli anni successivi. Questo ragazzo fa un percorso, articolato tra alcune delle piazze più importanti della Superlega, parliamo di Verona, Milano, Cisterna. Arriva a Monza, gioca dei playoff meravigliosi e una finale Scudetto contro pronostico, tra esplosioni di gioia, rabbia agonistica, palloni che pensi possano saltare per aria e un tormento interiore, che è la sua cifra. 

L’arrivo a Piacenza di Stephen Maar è forse l’ultima fase di questa evoluzione complessa, durata otto anni (per la parentesi russa alla Dinamo Mosca ci arriviamo) e nella quale lo schiacciatore oggi tira qualche somma, un po’ perché a trent’anni tutto appare più chiaro, tutto prende una forma diversa, e forse perché si è pronti per essere ciò che veramente si vuole essere da grandi, con o senza la pallavolo davanti:

“Ho trovato la mia tranquillità, il mio mondo. Per tanti anni sono andato avanti, girando il mondo e vivendo anni molto intensamente. Per la prima volta quest’anno la mia famiglia avrà la priorità rispetto a tutto e in estate voglio spendere un po’ di tempo assieme a loro”.

 
 
 
 
 
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Ha annunciato il matrimonio con la sua compagna Molly Lohman, pallavolista, solo qualche settimana fa. Vi sposerete in Italia?

“Le ho chiesto di sposarci in un pomeriggio sul Lago di Garda. Ma per ora non abbiamo i dettagli precisi anche perché dobbiamo incrociare le agende e i programmi. Adesso che mi fa pensare, sarebbe proprio bello se ci sposassimo in Italia (ride n.d.r.)”.

Anche perché l’Italia è stata la sua fortuna Maar. Ma anche per noi averla nel campionato italiano.

“Un bel viaggio, lungo otto stagioni, che comprende anche la mia parentesi russa. Ho giocato in tantissime città e ho considerato casa ogni luogo in cui sono stato. Ognuno di quei luoghi mi ha lasciato qualcosa, dalle persone, alle esperienze”.

Quella che ricorda per un motivo particolare?

“Credo Cisterna. È stato un anno molto particolare, dopo Milano e prima della proposta di Monza, dove poi ho trascorso tre anni della mia vita. Era un contesto molto piccolo, una città molto vivibile e una squadra capitanata da Fabio Soli e da uno staff, ricordo su tutti Gioele Rosellini, con cui ho lavorato molto bene. La pallavolo era seguitissima ed è stata la prima volta in Italia in cui le persone con cui avevo a che fare nella quotidianità, parlo magari del panettiere o dei ragazzi o ragazze che trovavo al supermercato, poi le ritrovavo sugli spalti a tifare la domenica”.

Si ricorda il Maar di Padova invece? Arrivato con tante novità a Padova? 

“Ricordo una squadra completamente nuova, che fece un inizio di campionato incredibile. Peccato perché poi ci siamo persi durante l’anno. Ma ripeto, la casa per me è ovunque in Italia”.

Ora la casa è Piacenza. Un anno che è stato letteralmente una montagna russa.

“Un anno in cui questo weekend cominceremo un importante semifinale contro Trento, e a cui teniamo davvero molto”.

Dall’arrivo di Travica, Piacenza sembra avere una luce nuova.

“Ogni cambio porta con sé uno scossone, o meglio, una reazione. Il periodo di difficoltà precedente ci ha fatto riflettere e c’è stata come pensavo e dicevo una reazione da parte di tutti. Ora tutti ci crediamo un po’ di più. Certo, Trento è l’avversaria che nessuno vorrebbe ritrovare in semifinale, anche perché è stata la migliore della regular season. Io ora non penso più a chi mi ritroverò di fronte, ma a come lo affronterò”.

foto Gas Sales Bluenergy Piacenza

La affronterà, mi permetto di dire in una condizione mentale diversa.

“Cosa intende?”

La rivedo in campo con una serenità che non conoscevo.

“Sì, è un bel momento della mia vita”.

Stephen Maar pensava di arrivare fino a qui quando studiava alla McMaster University?

“Non pensavo di avere fino a qui. Ho tanta gratitudine per tutti coloro che mi hanno permesso di fare un percorso, la mia strada. Ho studiato, ho aperto la mente a tutto ciò che mi è stato insegnato e ritrovarmi oggi a questo punto mi rende davvero orgoglioso”.

Di Roberto Zucca