È un fiume in piena l’ex azzurra Maurizia Cacciatori (228 presenze in azzurro, un bronzo e un argento agli Europei) nell’intervista rilasciata al collega Claudio Lenzi per la Gazzetta dello Sport. Il nuovo corso voluto dal CT Davide Mazzanti proprio non la trovo d’accordo, soprattutto per le esclusioni eccellenti di alcune “senatrici” e la gestione di Paola Egonu agli Europei. Una vicenda che lei ha vissuto in prima persona quando nel 2002 fu esclusa da Bonitta alla vigilia del Mondiale (poi vinto).
“Considero una follia aver iniziato il percorso con il taglio di alcune giocatrici importanti” tuona subito Cacciatori, che poi rincara la dose: “Ho visto cose che non mi sono piaciute, dov’era il sestetto più forte? Dov’era una giocatrice fondamentale come Paola Egonu? È stato un errore lasciarla fuori, abbiamo assistito al peggior finale possibile”.
Ma non finisce qui, il suo è un attacco frontale al CT azzurro, anche sul piano tecnico: “Mazzanti ha convocato tre opposte, non si era mai visto. Paola è stata ammirevole, restare in panchina è sempre complicato, se poi pensiamo a quello che ha vinto in carriera, nel suo caso non è concepibile. Il Preolimpico senza di lei? Qualunque sia il risultato alla fine, è già una sconfitta. Un’Italia senza Egonu è un suicidio sportivo“. E ancora “Mazzanti ha probabilmente in mano la squadra più forte di sempre, ma senza Egonu è una Ferrari costretta a muoversi su strade strette e tortuose”.
Nei giorni in cui la nazionale femminile si sfasciava c’è stata un’altra Italia, quella del basket (maschile) che giocava contro pronostico accendendo comunque l’entusiasmo degli italiani. Merito di un certo Gianmarco Pozzecco, altro personaggio sopra le righe che la Cacciatori conosce fin troppo bene (i due sono stati una delle coppie di sportivi più “paparazzate” alla fine degli Anni ’90). “I giocatori con lui sono felici e danno tutto per la maglia. Servirebbe lo spirito di Pozzecco anche nel volley, vorrei vedere giocatrici che difendono le compagne, invece aleggia una sorta di omertà professionale”.
“Restare tutti zitti non va bene – conclude la Cacciatori riferendosi anche al silenzio della Federazione – la mancanza di chiarezza non giova a nessuno e finisce per alimentare commenti destabilizzanti”.