Tranquillità: è questa, almeno in apparenza, la cifra stilistica della nazionale maschile di Fefè De Giorgi, che anche alle prese con le finali dei Campionati Europei, in un Palazzo dello Sport di Roma traboccante di pubblico, sembra riuscire a non farsi mai sopraffare dalle passioni. Persino un giovane come Leandro Mosca, alle prime esperienze da titolare, riesce a mantenere la calma: “È stata un’emozione indescrivibile – confessa durante l’incontro con la stampa alla vigilia della finale – ma me la sono goduta appieno. Ho pensato alla partita e ho tralasciato le pressioni. Sicuramente è servito giocare un’altra partita da titolare (contro la Svizzera ad Ancona, n.d.r.) prima di arrivare alle sfide decisive“.
“Siamo stati davvero compatti – prosegue Mosca – merito anche di Fefè che predica calma durante i time out. Così abbiamo messo sotto pressione la Francia da tutti i punti di vista“. Adesso però c’è da concentrarsi sulla finale contro la Polonia, e il CT ha chiesto a tutti di non pensare alla sfida mondiale del 2022: “Sì, è un altro tipo di partita – dice il centrale marchigiano – e stavolta abbiamo il pubblico dalla nostra parte. È una finale europea, abbiamo già giocato questo tipo di partite e quindi sappiamo come va affrontata“. E sulla cornice del PalaEur aggiunge: “Ci dà una carica pazzesca. Ormai ci siamo abituati, dopo tutte queste partite in Italia, e non vediamo l’ora di giocare l’ultima qui a Roma“.
Leonardo Scanferla assicura che la calma olimpica degli azzurri è soltanto una facciata: “Posso assicurare che un po’ di ansia c’era, come è normale che sia. Però questa mattina ci siamo svegliati con emozioni sicuramente positive: è stata una bellissima partita da giocare e penso anche da vedere. Nonostante il risultato secco è stata una gara complicata, sapevamo che la Francia ci avrebbe messo in difficoltà e lo ha fatto, ma noi siamo rimasti lì con lucidità e anche con l’aiuto di chi è entrato dalla panchina l’abbiamo portata a casa”.
E a proposito dei “panchinari”, di cui è un rappresentante, il libero di Piacenza dice: “Anche noi che abbiamo meno spazio ci facciamo il mazzo come tutti gli altri, e quando il coach ci chiama ci vogliamo far trovare pronti, lo abbiamo dimostrato anche ieri con gli ingressi di Rinaldi e Sbertoli che hanno praticamente risolto due set“.
Poi Scanferla guarda avanti, verso la finale di sabato: “È l’ennesima finale con la Polonia, che abbiamo incontrato spesso in questi ultimi anni. Sarà una partita super difficile perché è una squadra che non molla mai, con giocatori molto importanti, però questa volta abbiamo il fattore campo dalla nostra parte e ci aspettiamo che il nostro pubblico ci supporti e ci dia quella mano che serve. L’ambiente sarà fondamentale, lo sentiamo veramente tanto e ci dà quella spinta in più; noi ci divertiamo in campo e speriamo di far divertire anche la gente fuori“.
di Eugenio Peralta