Non è di bronzo come nel 1948, non è neppure d’oro come nel 2005: anche questa volta Roma regala una medaglia agli azzurri nei Campionati Europei maschili, ma è quella d’argento, maturata dopo la sconfitta in tre set nella finalissima contro la Polonia. Un risultato certamente amaro per gli 11.300 presenti al palazzetto dell’Eur (tra cui il Presidente della Repubblica), e che costringe l’Italia a cedere lo scettro conquistato nel 2021, ma il verdetto del campo va accettato ed è inequivocabile. La Polonia torna sul tetto d’Europa dopo 14 anni, completando la sua estate magica iniziata con la vittoria della VNL, e lo fa con pieno merito: stavolta la squadra di Nikola Grbic è semplicemente perfetta dal primo all’ultimo punto, non si fa intimorire né dalla pressione dell’ambiente né dall’eterna rivalità con gli azzurri, e ottiene una vittoria indiscutibile.
Non serve grande fantasia per trovare la chiave della partita: per due set la battuta della Polonia è semplicemente ingiocabile, e parlano chiaro numeri come gli 11 ace subiti dagli azzurri e il 33% di ricezione positiva. Quando gli uomini di Grbic rallentano un po’, come nel terzo set, si riesce a lottare punto a punto, e lì all’Italia viene a mancare un po’ di lucidità in ricostruzione e di quella calma che fin qui era stata la sua forza. Ma si era già sullo 0-2, non va dimenticato. E dall’altra parte i polacchi facevano collezione di perle: monumentali Norbert Huber (12 punti con 5 ace) e Jakub Kochanowski (7 su 11 in attacco), rabbioso Wilfredo Leon, millimetrici come al solito Janusz e Sliwka.
Contro un’avversaria così l’unica soluzione per l’Italia poteva essere spingere a sua volta al servizio, cosa che non sempre la squadra di De Giorgi è riuscita a fare, o perlomeno non tanto da indurre Zatorski e compagni all’errore diretto. Gli ultimi degli azzurri ad arrendersi sono Daniele Lavia (13 punti con il 55% e 2 muri) e Simone Giannelli, mentre è una serata meno brillante del solito per Yuri Romanò e, soprattutto, Fabio Balaso; alla resa dei conti anche il recupero in extremis di Roberto Russo serve a poco, anche perché con questa ricezione per i centrali la vita è dura.
La nazionale chiude comunque a testa altissima, sconfitta solo da una rivale “impossibile” e consapevole di poter lottare ancora a lungo a questi livelli. Tra le altre cose, la Federazione si può consolare con lo straordinario spettacolo di pubblico della capitale e, più prosaicamente, con l’incasso della giornata: quello di 831mila euro registrato per le due finali (la Slovenia ha conquistato il terzo posto battendo la Francia) è il più alto di sempre in Italia per un evento di pallavolo.
LA CORNICE – Atmosfera incredibile già un’ora prima dell’inizio della gara, con tutto il pubblico a cantare durante il riscaldamento. All’ingresso delle squadre, però, tutto il pubblico si volta verso la tribuna VIP: è arrivato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme al ministro Lollobrigida, al presidente del CONI Malagò e ad altre autorità. Poi spazio alle note di “Fratelli d’Italia” cantata a squarciagola da tutto il palasport, un altro momento da brividi. Prima della partita viene osservato un minuto di silenzio in omaggio alla vittima del tragico incidente dell’aereo delle Frecce Tricolori a Torino.
I SESTETTI – Nessuna sorpresa nello schieramento della Polonia, che manda in campo Janusz in regia, Kaczmarek opposto, Kochanowski e Huber al centro, Sliwka e Leon schiacciatori e Zatorski libero. La sorpresa c’è invece, eccome, nelle file dell’Italia: è il ritorno da titolare di Roberto Russo, in diagonale con Galassi. Confermati gli altri: Giannelli in palleggio, opposto Romanò, schiacciatori Lavia e Michieletto e libero Balaso.
1° SET – I primi due punti della partita li sigla Leon (in mezzo c’è uno scambio non valido per la presenza di due palloni in campo), poi arriva anche l’ace dello 0-3 di Huber e De Giorgi ferma subito tutto. Al rientro ancora un servizio vincente del centrale, ma l’errore di Leon rimette l’Italia in carreggiata (2-4). Kochanowski mura Romanò e impallina Balaso in battuta (4-8), poi finalmente arriva il primo punto diretto degli azzurri, siglato da Romanò. Huber continua a fare paura: attacca e firma un altro ace per il 7-12 che vale il secondo time out.
Anche il servizio di Leon fa male e permette a Sliwka di siglare il 9-15, ma lo schiacciatore manda out l’attacco successivo (11-15). Super muro di Huber su Michieletto e i polacchi prendono di nuovo il largo (11-17); Sliwka è devastante per il 13-20. Il solito Huber dai nove metri è un enigma davvero insolubile e Leon fa 14-22; entra Sbertoli e prova a ripetere la magia della semifinale, firmando l’ace del 16-22. Il suo turno di battuta si interrompe quasi subito, ma l’Italia sale di tono e arrivano due muri consecutivi di Galassi su Kaczmarek (20-23), con Grbic costretto al time out. Il servizio di Romanò però finisce fuori e la Polonia chiude al primo set point con Kaczmarek (20-25).
2° SET – Subito un altro ace di Sliwka, ma stavolta Giannelli replica allo stesso modo (2-1). Si accendono gli animi sottorete tra Leon e gli azzurri, Giannelli fa da paciere; lo schiacciatore di Perugia è sempre devastante dai nove metri e si procura il primo break (4-6), ma Romanò pareggia subito i conti e poi piazza a sua volta l’ace del sorpasso (7-6). Ancora una battuta, in questo caso beffarda, di Janusz vale l’8-10 e De Giorgi richiama i suoi. Kochanowski allunga sul 10-13, ma due muri consecutivi di Michieletto e Lavia riportano gli azzurri a contatto e un’invasione polacca completa l’opera: 13-13 e time out per Grbic.
Al rientro è Lavia a firmare il punto del vantaggio italiano (14-13). Per ribaltare di nuovo la situazione ci vuole, manco a dirlo, un ace: lo sigla Leon (15-16) e poi arrivano l’errore di Lavia e la murata di Kochanowski per il 15-18. Time out chiesto da De Giorgi, ma Sliwka firma altri due punti consecutivi (15-20). L’Italia non ci sta e prova ad accorciare con Galassi e il muro di Russo (19-22); Grbic ferma subito tutto e inserisce come opposto Semeniuk, che va subito a segno. Michieletto invade e concede 4 set point, sul secondo spedisce la battuta in rete (21-25).
3° SET – Romanò e Lavia subito a segno: è il primo break della partita in favore degli azzurri (2-0). Gli stessi Lavia e Romanò conservano il vantaggio (4-2), Semeniuk sostituisce Leon e De Giorgi si prende una bella pallonata in volto, ma l’Italia resiste e allunga con Russo, grazie all’ottimo servizio di Galassi (7-4). I polacchi continuano a spingere in battuta, gli azzurri però riescono a evitare i punti diretti, e sul 9-6 di Michieletto è Grbic a fermare il gioco. Al rientro Lavia firma il massimo vantaggio (10-6), che però svanisce subito: l’immancabile ace di Huber e due attacchi di Kaczmarek valgono il pari già sul 10-10, nonostante il time out di De Giorgi.
L’Italia non molla e, dopo una serie di battute sbagliate, ricostruisce il vantaggio: è Michieletto a trovare il punto del 14-12. Anche stavolta però il pareggio arriva a stretto giro di posta con Kaczmarek (15-15). Ricomincia la lotta punto a punto e ci si mette anche il nastro ad aiutare Huber per l’ace del 17-18; De Giorgi gioca la carta Sbertoli, ma la sua battuta viene subito neutralizzata (18-19). Leon piazza l’ennesimo ace a 130 km/h (19-21) e costringe l’Italia al time out; potrebbe essere la fuga decisiva, Lavia dice no e piazza due attacchi di fila per il pari (21-21). Un brutto errore di Romanò manda però la Polonia a due punti dal match (21-23). Entra Rinaldi e sbaglia la battuta, concedendo due match point: sul primo Kaczmarek manda out, ma ci pensa Sliwka a regalare il titolo ai polacchi (23-25).
Italia-Polonia 0-3 (20-25, 21-25, 23-25)
Italia: Michieletto 10, Giannelli 3, Balaso (L), Sbertoli 1, Scanferla (L), Bottolo ne, Galassi 6, Lavia 13, Romanò 9, Russo 2, Rinaldi, Bovolenta ne, Sanguinetti ne, Mosca ne. All. De Giorgi.
Polonia: Popiwczak (L) ne, Kaczmarek 10, Kurek ne, Klos ne, Leon 13, Bednorz ne, Sliwka 9, Lomacz ne, Kochanowski 9, Semeniuk 1, Zatorski (L), Janusz 1, Fornal, Huber 12. All. Grbic.
Arbitri: Sarikaya (Turchia) e Vasileiadis (Grecia).
Note: Spettatori 11.300, incasso 831.090 euro. Italia: battute vincenti 3, battute sbagliate 16, attacco 55%, ricezione 33%-22%, muri 6, errori 20. Polonia: battute vincenti 11, battute sbagliate 15, attacco 51%, ricezione 54%-18%, muri 4, errori 20.
di Eugenio Peralta