Si è concluso oggi, venerdì 11 aprile, il primo collegiale azzurro che apre di fatto la nuova stagione della Nazionale femminile, attesa questa estate dagli impegni in VNL (dal 4 giugno al 27 luglio) e soprattutto dal Mondiale (dal 22 agosto al 7 settembre). Con le big di Serie A1 ancora impegnate nelle fasi finali dei Play-Off Scudetto, le prime convocazioni di Velasco sono state comunque significative e danno una precisa indicazione anche su quelle che potrebbero essere le scelte future nel corso di questo quadriennio olimpico.
Prima di parlare di future azzurrabili, però, partiamo da una ragazza che tutti sono stati felici di veder varcare nuovamente i cancelli del Centro Pavesi. Stiamo parlando di Alice Degradi. La sua storia è nota a tutti: dopo una VNL giocata da protagonista, si era infortunata in amichevole prima della partenza per Parigi. Uno sgambetto crudele da parte del destino, che le ha negato di mettere al collo anche lei un oro olimpico, ma Degradi non è certo una che cade a terra per poi non rialzarsi. Si è operata, ha seguito tutta la riabilitazione, è tornata a lavorare in palestra guardando le altre giocare e aspettando solo il momento di farlo anche lei. La chiamata di Velasco non è stata solo un premio per un intero anno di dolore e sacrifici. Non è stato solo un riconoscimento alla tenacia di questa ragazza. È stato soprattutto un messaggio chiaro e forte: questo è il tuo posto, questa è la tua nazionale, ora ripartiamo insieme. Degradi questa chance la merita tutta, a lei l'augurio di tornare protagonista in azzurro e in campionato (il prossimo anno giocherà a Chieri).
Tra le 16 che hanno lavorato questa settimana agli ordini del ct azzurro e del suo staff c'erano anche giocatrici che quest'anno hanno giocato un campionato sopra le righe e che forse vedremo con la maglia azzurra nelle prime Week di VNL. Parliamo ad esempio di Adhuoljok John Majak Malual, classe 2000, che a Firenze ha chiuso la stagione al terzo posto nella classifica delle migliori marcatrici di tutta la Serie A1 (499 punti) dietro solo ad Antropova e Németh. Parliamo di Rebecca Piva, classe 2001, che a Busto Arsizio si è messa in luce come una delle bande italiane di maggior prospettiva. Tante che in nazionale, in posto 4, potrebbe far parte di quel cambio generazionale che per forza di cose prima o poi Velasco dovrà attuare. Chissà poi se una chiamata per la VNL non la riceveranno anche Jennifer Boldini (1999) e Giorgia Frosini (2002), rispettivamente ruolo palleggiatrice e opposto, dopo la brillantissima stagione giocata da entrambe a Busto.
Da inquadrare in prospettiva, poi, sono le scelte di Anna Adelusi, classe 2003, opposto di Roma con cui ha vinto la Challenge e che, nonostante la retrocessione, anche in A1 ha già mostrato un potenziale non comune; così come Chidera Blessing Eze, palleggiatrice di Talmassons, anche lei classe 2003; i liberi Martina Armini (2002, quest'anno a Bergamo) e Sara Panetoni (2000, quest'anno a Cuneo).
E ancora le schiacciatrici Stella Nervini (2003, quest'anno a Firenze), Martina Bracchi (2002, quest'anno a Busto Arsizio), Beatrice Gardini (2002, quest'anno a Perugia), Alice Nardo (2002, promossa in A1 con San Giovanni in M.no), Matilde Munarini (2004, in A2 con l'Esperia Cremona), Alice Tanase (2000, in A2 con Melendugno); o la centrale Benedetta Sartori (2001). Molte di loro potrebbero far parte dell'Italia del futuro, così come altre che saranno chiamate da Velasco nei prossimi collegiali, ma oggi è ancora presto per dire chi raggiungerà davvero questo traguardo. Le premesse sono comunque buone.
Certo al Mondiale sarà difficile rinunciare a qualcuna delle campionesse olimpiche di Parigi, e questo è assolutamente un bene per la nazionale, ma è altrettanto giusto e corretto avere anche una visione che inizi a guardare un po' più lontano. Cosa che Velasco sta già facendo, ma questo era fuori discussione. Ne è la dimostrazione la grande attenzione che sarà posta sulla Nazionale B, ma anche sulla nuova versione del Club Italia che dovrebbe ripartire dalla Serie A2.
Di Giuliano Bindoni
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