Non vede l’ora di ricominciare la stagione ufficiale Angelo Lorenzetti. Sul suo petto non ci sarà lo scudetto vinto con Trento, ma a Perugia spera, anche se non lo dirà mai apertamente, di replicare l’impresa quanto prima. Cinque mesi d’attesa sono davvero tanti ma ormai il countdown sta volgendo al termine.
Inevitabile osservare la griglia di partenza prima che scatti il semaforo verde, ma Lorenzetti, intervistato dal collega Roberto Barbacci per il Corriere dello Sport, pone l’accento su un ruolo in particolare, quello che alza il livello di tutte le squadre: “Tolto Christenson, penso di poter dire che i migliori palleggiatori al mondo giocano tutti in Italia. E avere palleggiatori forti significa mettere in ritmo gli attaccanti e aumentare il grado di competitività di ogni singola squadra”.
Sul suo in particolare, Simone Giannelli, Lorenzetti racconta che “quando è stato mandato via da Trento, perché non è stata una sua decisione, si è comportato da signore. Ha ringraziato e ha voltato pagina. Qualcuno parlò di frizioni col sottoscritto, ma nulla di più falso. Lo ritrovo con piacere, anche se cambiato”.
Parole al miele anche sull’altra stella della squadra, Wilfredo Leon: “Rinato questa estate in nazionale? Leon è sempre stato Leon, solo che lo scorso anno veniva da un’operazione e per questo ha fatto più fatica. I giudizi andrebbero sempre ponderati e le parole filtrate. Kaziyski in questo è un maestro, si fa scivolare tutte le critiche addosso”.
Parlando più in generale del prossimo campionato, “per lo scudetto è impossibile indicare una favorita. Se la giocano in 4, forse anche 5? Quale sarà la sorpresa? Milano e Verona hanno già una loro storia, quindi dico Taranto. In estate ha allungato il roster e preso giocatori di qualità ed esperienza”.
In conclusione c’è spazio anche per una piccola polemica. A Lorenzetti, infatti, non sono piaciute molto le parole pronunciate dopo il torneo preolimpico dal CT Fefè De Giorgi, che aveva chiesto di rivedere le date del campionato per dare modo ai nazionali di arrivare meglio agli appuntamenti estivi. “Ammetto che la frase ‘nessuno pensa ai ragazzi’ l’ho trovata un po’ stonata. Bisognerebbe capire se è una frase che ha a che fare con la sfera ‘tecnica’ oppure con quella ‘politica’. Personalmente io d’estate faccio sempre il tifo per la nazionale, ma quella frase un po’ mi stona”.