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La verità di Mazzanti: “Egonu in panchina per riaccenderle la voglia di essere leader”

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Dopo l’esonero dalla panchina azzurra, intervistato da Davide Romani, torna a parlare l’ex CT, Davide Mazzanti, affidando alle colonne de La Gazzetta dello Sport tutta la sua verità.

L’ex CT azzurro inizia ripercorrendo gli scorsi mesi, a partire dalle esclusioni che hanno tanto fatto discutere: “Dopo il 3° posto al Mondiale 2022 la Federazione mi ha chiesto di avere coraggio e ripartire in Nations League con un progetto giovane per poi inserire in corso d’opera le più esperte. Non c’è stata nessuna esclusione preventiva (ha fatto molto discutere quella di De Gennaro, ndr).Visti i primi risultati, con la Fipav è maturata l’idea di cambiare il meno possibile: alla vigilia dell’Europeo sono state aggregate solo 4 nuove atlete“.

Poi fa chiarezza sul caso Egonu: “Dopo la semifinale al Mondiale 2022 (ko 3­-1 col Brasile, ndr) Paola m’ha detto che non avrebbe più voluto lavorare con me. Prima dell’estate ho avuto un confronto con lei: s’è scusata, siamo ripartiti dal collegiale di Firenze, ma in ritiro ha fatto fatica. Non riusciva a riposare, e ciò a volte non le permetteva di iniziare o finire gli allenamenti”.

Ci siamo confrontati col professor Vercelli, il nostro psicologo – prosegue Mazzanti – , e abbiamo individuato, d’intesa con la Federazione, due vie: escluderla dall’Europeo o reinserirla con un percorso progressivo. Toglierle il posto da titolare doveva riaccenderle la voglia di tornare a essere leader”.

Ma il percorso non si è rivelato vincente… “Si è interrotto a fine Europeo. Perché non provare anche con il Preolimpico in Polonia? Egonu all’Europeo non riusciva più ad accettare questa situazione di iniziale riserva”.

Mazzanti rivela di non rimpiangere le sue scelte, ma piuttosto di aver rammarico per altro… “Con Egonu siamo arrivati a un punto in cui dovevamo scegliere cosa fare e dovevamo essere una cosa sola. Invece abbiamo lasciato la porta aperta alle critiche. L’ho detto anche al Consiglio Federale e al presidente Manfredi: abbiamo dato un cattivo esempio. L’ambiente andava tutelato e non delegittimato. Quando lasci la possibilità che il c.t. passi per incompetente, che le scelte fatte sono maturate per complottismo, incompetenza e rivalità, fai male al movimento”.

(fonte: La Gazzetta dello Sport)

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